Tra paesaggio e mitologia

Paesaggi marini, orizzonti liberi e sconfinati e paesaggi di montagna, così come confini del nostro presente e confini mitologici sono alcuni dei temi delle opere di Karin Schmuck. Il suo approccio artistico prevede di studiare per lunghi periodi un luogo e la possibilità di conoscerlo da vicino attraverso il cammino, attraverso una conoscenza e una esperienza fisica. I suoi sono spesso paesaggi che scaturiscono da aree di transizione umane e metafisiche. Nell’idea di confine a Karin interessa la scomposizione della parola e l’ispirazione trae dal frammento “fine” e poi da “con”, ossia una separazione ma al tempo stesso una condivisione un insieme. La dicotomia e l’ambiguità sono elementi ricorrenti nel lavoro di Schmuck e ben si adatta al mezzo fotografico.

L’artista è interessata alla natura incontaminata, ai “non” luoghi a cui spesso viene data poca importanza.

Una particolare attitudine dell’artista è quella di esplorare i miti dei luoghi che visita muovendosi così fra il dato naturalistico e quello leggendario. In questi giorni le sue fotografie ma anche i suoi dipinti e oggetti d’arte sono esposti nella mostra personale intitolata INFINITY ospite della piattaforma per artisti Carte Blanche dell’Hotel Europa. Karin Schmuck è nata a Bolzano nel 1981 a Bolzano e vive e lavora a Siusi, in Alto Adige. Prima del Master in Fotografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna, aveva studiato Pittura all’Accademia di Belle Arti di Urbino. Dal 2009 ha esposto le sue opere in diverse mostre personali e collettive e ha vinto diversi premi come il premio COMBAT e il PREMIO CARLO GAJANI. 

Autrice: Rosanna Pruccoli

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