Ci sono dei gruppi musicali la cui forza e il cui groove si scatenano particolarmente durante i concerti, e ci sono certe serate in cui i concerti sembrano destinati a segnalarsi particolarmente per una serie di magiche circostanze che possono dipendere dal mood, dall’atmosfera del locale, dall’attitudine dei musicisti a far crescere e sviluppare un brano nel bel mezzo dell’esecuzione. È quello che è accaduto non molto tempo fa al Lukas Insam Trio, una formazione che riduttivamente potremmo definire rock blues, facendo però un torto ai suoi musicisti la cui matrice, pur partendo da un certo modo di suonare rock blues, va sviluppandosi in altre direzioni imprevedibili.
Si tratta nella fattispecie di un concerto tenutosi al Music Club di Egna, una piccola realtà locale di culto, dove si suona per il piacere di fare musica.
“Suoniamo insieme dal 2010 – ci spiega Lukas Insam, titolare della formazione – anche se a volte c’è qualche cambio nella line up, e in questo live, oltre a me, ci sono comunque gli altri due componenti originali, Davide Ropele alla batteria e Nico Aldegani alle tastiere. Quando il Music Club ci ha invitati, proponendoci di registrare la serata, abbiamo accettato volentieri anche perché l’idea di avere una registrazione da poter usare come demo non ci dispiaceva affatto. Già mentre suonavamo ci siamo resi conto che non stava venendone fuori una serata qualunque, ma quando Fabrizio, il fonico del Music Club mi ha passato la registrazione sono rimasto sbalordito. Da lì a decidere di pubblicare il concerto, affidandoci all’etichetta che si era occupata dell’uscita su Spotify del nostro disco di studio, il passo è stato breve”.
Insam ha provveduto all’editing e al mix del concerto, facendo poi fare il master a Londra, così ora, col titolo di The Live Session, il concerto è disponibile online, con tutto il feeling che si libera dall’incontro tra i tre musicisti. Il repertorio gira attorno a brani più o meno noti di matrice, rock, blues e pop, il tutto condito da una capacità di improvvisare del trio che rimanda piacevolmente allo stile di gruppi come l’Allman Brothers Band, pur con una strumentazione ridotta in cui il basso è suonato da Aldegani usando l’organo Hammond, permettendo così di avere nel contempo un importante tappeto sonoro e la base ritmica su cui Insam può spaziare con la sua chitarra.
“Stilisticamente – prosegue il chitarrista (e cantante) – penso di avere la presunzione di essere in controtendenza rispetto alle altre band. Un po’ perché ci piace dilatare i brani e farli crescere, lievitare nel corso dell’esecuzione, mentre il trend attuale è basato su brani che devono durare poco perché i fruitori non sono portati a dedicare troppo tempo all’ascolto di una canzone. E poi, in particolare mi sento lontano dalla moda delle tribute band, che fanno un repertorio basato su un solo artista o gruppo. Il tutto magari con gran dispiego di scenografie e mezzi. A me interessa un approccio più diretto, più essenziale. Sono fatto così, suono quello che mi piace e non sono mai sceso a compromessi. È il mio modo di essere, può funzionare può non funzionare, ma sono così”.
A giudicare dal numero di concerti che il gruppo effettua, e non entro gli angusti confini di un Alto Adige assai limitante per chi vuol fare musica e non solo per diletto, i fatti sembrano dar ragione a Insam e al trio che continuano ad andare avanti per la loro strada, suonando nelle occasioni più disparate. E non è tutto, c’è anche in cantiere un progetto con musica originale inedita, progetto slittato per poter sfruttare il fresco live di Egna.
“Sarà un EP con canzoni scritte da me – conclude Insam – e sarà sempre in versione online, perché purtroppo i CD non li compra più nessuno. Ma non escludo che magari possa fare la pazzia di pubblicarlo in vinile, cosa che mi sarebbe piaciuto fare già per questo live. Magari anche solo un 45 giri con un paio di brani. Chissà. La copertina c’è già, ed è opera, come quella del disco dal vivo, di Matteo Groppo, un fotografo di cui apprezzo molto il lavoro”.
Autore: Paolo Crazy Carnevale