Werner Gasser, classe 69, allievo di Michelangelo Pistoletto dopo l’Accademia di Vienna ha affinato il proprio bagaglio esperienziale con un soggiorno a New York e uno a Berlino dove alla fine rimase a vivere per ben sedici anni. A tutt’oggi parte dell’anno lo trascorre in quella città dalla creatività contagiosa.
Grazie alla collaborazione della galleria berlinese artMbassy e il NIU Art Museum, Gasser ha trascorso un periodo anche a Chicago dove ha esposto una sua realizzazione video alla Galleria De Kalb/Chicago.
Il filo conduttore dei suoi lavori è quello della diversità, sia essa identitaria, culturale o di genere. Grande attenzione è posta alle minoranze e ai gruppi socialmente emarginati. Utilizza la fotografia, il video, le scritte con le luci al neon ma anche la matita su carta. Nel corso degli anni dal 1995 ad oggi ha dato vita ad innumerevoli progetti artistici di grande interesse e capaci di entrare in tutti gli aspetti del vivere anche in quello della malattia e dello spazio adibito alla malattia e alla guarigione. Dotato di grande sensibilità ha anche intrapreso un difficile progetto artistico che lo ha portato per tre anni a seguire da vicino la quotidianità di un attore che, a seguito di un incidente, aveva perso la memoria. Il progetto artistico che ne è scaturito ha cercato di rappresentare con dei disegni a matita i momenti di amnesia che invadevano la memoria dell’amico. Ha così rappresentato un ambiente particolarmente famigliare a sé stesso come la montagna, frantumandolo e spargendo nel bianco “del vuoto” solo pochi lacerti efficacemente esemplificativi della memoria divorata dall’amnesia.
Di tutt’altro genere è stato il progetto dedicato al lungo lavoro di riordino e catalogazione degli oggetti contenuti a Villa Freischutz. Le sue fotografie poetiche sono la testimonianza indelebile del lungo impegno encomiabile delle donne che vi si cimentarono. Numerosissime anche le mostre cui ha partecipato in Alto Adige, in Italia e all’estero. Attualmente è in mostra alla Kunsthalle di Darmstadt/Studio West con una “mostra-dialogo”, che coinvolge anche l’artista Anuschka Prossliner, dal titolo “Gegenwart ein Durchzugsort” cioè “Il presente un luogo di passaggio”. Qui Werner Gasser pone l’accento sulle nuove forme di protesta nei regimi totalitari e in forma interattiva chiede al fruitore di prendere un foglio dalle risme di carta da lui esposte e fare l’atto di ribellione alzandolo.
Autrice: Rosanna Pruccoli