San Martino fra San Giacomo e Vadena

È una festa che si ripete da generazioni quella di San Martino, il santo che insegna ai bambini lo spirito di condivisione. Ogni anno, tra il 10 e l’11 novembre, sono centinaia le lanternine create dai bambini che illuminano il buio dell’inverno e che – anche quest’anno – hanno animato, tra le altre, le comunità di San Giacomo e Vadena grazie all’Oratorio Santiago, al Centro Culturale Vadena e al Vke sezione Vadena, in collaborazione con scuole e parrocchie.

L’Oratorio Santiago questa volta ha anticipato la tradizionale festa a domenica 10 novembre, in concomitanza con l’ormai consueto appuntamento novembrino della Castagnata, che si è svolta nel piazzale della parrocchia locale. 

Qui, i volontari dell’Oratorio e i sempre attivissimi alpini della sezione locale hanno accolto la popolazione “vecchia” e “nuova” del paese. 

Un bellissimo pomeriggio accompagnato da strauben, castagne, giochi e indovinelli, che hanno lasciato trascorrere velocemente il tempo fino all’arrivo di San Martino. La chiesa gremita ha assistito alla consueta rappresentazione dell’appassionante storia di questo generoso Santo, per poi raggiungere in processione con le colorate e fantasiose lanterne il grande falò allestito nel piazzale dai pompieri volontari di San Giacomo, dove grandi e piccoli si sono emozionati cantando canzoni e, infine, condividendo il pane simbolo della festa di San Martino.

Anche a Vadena quella del San Martino, grazie al Centro Culturale, al VKE e alla collaborazione di scuola e parrocchia, è una tradizione molto sentita da tutto il paese. La consueta, emozionante, sfilata è stata preceduta da un ritrovo nel piazzale della chiesa, in cui è avvenuta la narrazione della liturgia e della leggenda di San Martino, con tanto di San Martino a cavallo.

Alla sfilata hanno partecipato tantissimi bambini accompagnati da altrettanti adulti che, infine – come da tradizione – si sono ritrovati a cantare canzoni e condividere pane dolce, castagne e cioccolata calda.

I festeggiamenti di questo amato Santo che ogni anno ci rinnova l’insegnamento della condivisione con chi è meno fortunato sono sentiti come il primo di una serie di appuntamenti che piano piano, insieme alle parrocchie locali e alle tante associazioni di volontariato del territorio, accompagnano le comunità locali alla celebrazione del Natale. Sono occasioni importanti per creare coesione all’interno di gruppi di persone che condividono lo stesso luogo ma che spesso, a causa della vita frenetica di oggi, riescono a malapena a incontrarsi in modo sfuggente. 

Autrice: Raffaella Trimarchi

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