Casa Savoia, una tra le più antiche dinastie d’Europa, è oggetto d’attenzione in questi giorni, con la morte il 3 febbraio di Vittorio Emanuele, nato il 12.2.1937, figlio dell’ultimo re d’Italia, Umberto II (1904-1983). Qualche cenno su un illustre componente di tale Casa, il Principe Eugenio di Savoia, al quale è dedicata la via che ad un certo punto costeggia il Commissariato del Governo. Eugenio Francesco di Savoia-Carignano, nato nel 1663 a Parigi, vi passò la giovinezza. Interessato alla carriera militare più che a quella ecclesiastica, alla quale volevano indirizzarlo sia la nonna che il Re Sole, fu accolto a Vienna nell’esercito dell’imperatore Leopoldo I d’Asburgo (1640-1705); iniziò la carriera come Aiutante di Campo, meritandosi il grado di Colonnello per essersi distinto nei vari scontri con i Turchi in ritirata dall’assedio di Vienna (1683); vi furono altre promozioni, fino a quella a Tenente Generale; partecipò all’assedio e alla conquista di Belgrado il 6 settembre 1688. Comandante Generale di cavalleria dal maggio 1690, fu inviato a soccorrere il Duca di Savoia, Vittorio Amedeo II (1666-1732), suo cugino, essendo il Piemonte invaso dai Francesi; combatté per sei anni. Richiamato in Austria, con il titolo di Feldmaresciallo fronteggiò i Turchi che avevano riconquistato Belgrado. Li mise in rotta presso Zentha. Ritornò a combattere contro i Francesi; nel 1707 ne distrusse la flotta; nel 1708 espugnò Lilla. Di nuovo contro i Turchi, li sconfisse il 5 agosto 1716, liberando Belgrado. Fu grazie a lui che l’Impero raggiunse la sua massima espansione. Alla guida della politica estera concluse vari Patti e Trattati di alleanza. Il settantenne guerriero morì nel 1736, nel sonno, durante le trattative di pace con i Francesi, nel suo palazzo di Belvedere a Vienna. Dopo solenni esequie a Vienna e a Torino, il corpo fu tumulato nella cattedrale viennese di Santo Stefano; il cuore si trova nella cripta della basilica di Superga.
Autore: Leone Sticcotti