Vi sono persone alle quali non è stata dedicata una via o piazza, ma si è cercato di perpetuarne la memoria in altro modo, come quello di intitolare un’associazione, un centro culturale ecc. È il caso del “Centro Culturale padre Bertoldo Röllin”. Cosa fece padre Bertoldo Röllin? Va ricordata la realtà del quartiere di Gries; oltre all’incorporazione nel 1925 del Comune di Gries all’amministrazione comunale di Bolzano, nel 1948 la parrocchia di Muri-Gries fu elevata al rango di arciparrocchia. L’attuale chiesa parrocchiale di Gries fu consacrata il 31 agosto 1788 dal principe vescovo di Trento Pietro Vigilio Thun; sostituiva l’antica chiesa, un tempo chiamata S. Maria in Cella. Aumentando anche la popolazione di lingua italiana con il processo di edificazione della zona verde di Gries, sorse il problema della cura d’anima dei parrocchiani di lingua italiana. L’abate di Gries trovò la soluzione al problema, incaricando di tale cura d’anime il confratello padre Bertoldo Röllin, che succedeva così a padre Hildefons Leuger, il quale aveva svolto per qualche anno tale compito. Padre Bertoldo, nato nel 1901 a Uxnach (Svizzera), ordinato sacerdote nel 1926 a Bressanone, iniziò già nel 1930 a operare nell’ambito scolastico ed ecclesiale tra i parrocchiani di lingua italiana. Dal 1936 al 1965 fu il curatore d’anime per gli italiani della parrocchia di Gries. Si può dire che si dedicò per circa 40 anni alla comunità di lingua italiana e lo fece con entusiasmo e fervore, dedicandosi particolarmente ai giovani, per i quali fu guida spirituale e paterno amico. Lungo sarebbe soltanto accennare a quanto fece e creò padre Bertoldo, deceduto nel 1975; sono in molti ancora a ricordarlo. Un sentito ricordo fu lo scritto, del 28 gennaio 1996, di Mario Nicolodi, per il quale Padre Bertoldo “aveva fatto dell’oblatività la sostanza sua di vita e l’anima dei suoi rapporti e delle sue relazioni interpersonali”. È del 1997 il volume “Pater Bertoldus-Padre Bertoldo Röllin. Una vita per Gries”, a cura del “Centro Culturale padre Bertoldo Röllin”.
Autore: Leone Sticcotti