Prisca, la “mamma” del mercatino

La settimana scorsa si è registrato in incredibile boom di iscritti alle vendite e di compratori da ogni angolo della regione, per l’edizione invernale dell’ormai famoso e attesissimo “Mercatino delle Mamme” di Laives, un evento nato solo due anni fa dalla fantasia di Prisca Schievenin, che ci parla della genesi di questa fortunata iniziativa.

È un mercatino dell’usato dedicato agli articoli per bambini e ragazzi, ma è ormai conosciuto ovunque come il “Mercatino delle Mamme”. Già, perché quello che ormai va in scena regolarmente due volte l’anno negli spazi del Centro Don Bosco di Laives è un mercatino che soprattutto nasce dall’idea di una mamma. 
Ed è proprio a lei, Prisca Schievenin, che abbiamo voluto fare qualche domanda per saperne di più di quello che è ormai a tutti gli effetti uno degli appuntamenti più attesi dalle famiglie nel calendario laivesotto.

Prisca, innanzitutto: come è andata l’ultima edizione, che si è svolta nel week end del 12 e 13 ottobre appena trascorsi, dedicata in particolare agli articoli per l’inverno?

È stato un successone, con ben 180 iscritti alle vendite e addirittura una lista d’attesa per ottenere uno spazio. E, al sabato, perfino alla cassa si è formata una fila costante. Il fatto che più ci ha stupiti e soddisfatti, però, è stata la provenienza dei compratori: sono arrivati acquirenti da Renon, Val d’Ega, Merano, e addirittura da Vipiteno e Trento.

Si tratta di un successo che, a distanza di due anni dalla prima edizione targata ottobre 2022, forse nemmeno lei e gli altri collaboratori si aspettavano. Ma da dove è partita l’idea di questo fortunato mercatino? 

A dire il vero io frequentavo da anni altri mercatini, come quello di Ora, per esempio. E a un certo punto ho pensato: ma perché non provarci a Laives? Così un giorno ne ho parlato con Giancarlo Schiavon, l’attuale presidente del Don Bosco, allora membro del direttivo, e lui ha da subito appoggiato l’idea. Così, grazie al patrocinio del Centro Don Bosco, abbiamo anche da subito ottenuto degli spazi adeguati al progetto. All’inizio le idee non erano molto chiare e infatti la prima edizione – che aveva comunque registrato un successo con 150 venditori – è stata una faticaccia, perché il mercatino durò tre giorni in cui i volontari, pochi, erano sempre gli stessi, senza possibilità di darsi il cambio. Inoltre avevo grandi idee, come la proposta di lasciare l’invenduto per fare beneficenza, ma senza tenere conto degli spazi che richiedeva stivare tutta quella merce ingombrante fino allo smaltimento. Ma l’esperienza è servita a capire dove migliorare, e infatti già dall’edizione successiva il cammino è stato in discesa.

Oggi c’è una folta schiera di collaboratori che permettono che tutto fili liscio: dal gruppo di uomini che si occupa di montare e smontare tavoli e stand, fino al banco del mercato di Bolzano che ad ogni edizione fornisce i supporti necessari a esporre la merce. E’ un team affiatato, che consente a Prisca e tutto il gruppo di valutare importanti progetti per il futuro.

Ogni volta cerchiamo di trovare spunti e migliorare. La nostra speranza è quella di poter rimanere a Laives, e nello specifico al Don Bosco, dove ci sentiamo a casa. Qui conosciamo gli spazi, le persone, e questo ci consente di fare progetti di miglioramento.

Quali sono questi progetti per l’edizione primavera – estate prevista per il week end del 29 e 30 marzo del prossimo anno?

In effetti sto cercando di mettere in piedi uno spazio sorvegliato da persone qualificate per poter lasciare i bambini a giocare e permettere ai genitori di fare shopping in tranquillità o di fare la fila alla cassa senza lo stress di bimbi annoiati dall’attesa. Questa idea spero di poterla concretizzare per la prossima edizione. E poi ci sono altre idee che ronzano in testa, come un mercatino dell’usato dedicato agli adulti, oppure solo ai costumi di carnevale. Insomma, carne al fuoco ce n’è, e l’interesse e la partecipazione delle persone ci stimola a portare avanti questi progetti.

Autrice: Raffaella Trimarchi

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