Josef Mayr-Nusser e il suo no alla realtà percepita

Ricorre il 24 febbraio il 75° anniversario della morte di Josef Mayr-Nusser. Il suo corpo senza vita fu rinvenuto alla stazione di Erlangen, presso Norimberga, sul carro bestiame diretto al campo di Dachau. Oggi, in un tempo in cui non si distingue più tra percezione e realtà, la sua testimonianza è un richiamo alla retta coscienza.

La casa natale di Mayr-Nusser

Josef Mayr-Nusser era stato condannato a morte per esseri rifiutato di pronunciare il giuramento di fedeltà a Hitler. Arruolato di forza nelle SS combattenti, alla vigilia della cerimonia si era alzato tra le altre reclute e aveva detto al maresciallo maggiore: Io non giuro.

Mayr-Nusser stava bene attento alle parole. Conosceva la loro capacità di generare le peggiori emozioni. E sapeva distinguere tra emozione e ragionamento, tra percezione e realtà. Oggi, quando spesso la percezione (individuale o collettiva) conta più della verità e della realtà oggettiva, Josef ha ancora molto da dirci.
A proposito di emozioni che vengono manipolate a costituire una realtà fittizia, disse: “Valori come ‘sangue e suolo’ … vengono oggi assolutizzati e la vita culturale di interi popoli viene costruita su fondamenta insicure, come lo è tuttora la questione razziale”. Oppure: “Osserviamo oggi con quanto entusiasmo, anzi spesso con quale cieca passione e dedizione incondizionata le masse si consegnano ai leader. Ci tocca oggi assistere a un culto del leader che rasenta l’idolatria”. Il trionfo delle emozioni a scapito della ragione. “Si ha quasi l’impressione che davvero debba irrompere su di noi ciò che è terribile, perché altrimenti molti, troppi nel nostro popolo, non si scuoteranno”. “Due mondi si stanno scontrando”: menzogna e verità, il bene e l’assenza di bene.
La coscienza che portò Mayr-Nusser alla sua scelta non è un coacervo di facili emozioni e di percezioni fallaci, ma il frutto di un serio percorso di conoscenza, di maturazione, di confronto coraggioso con la realtà delle cose.

Autore: Paolo Bill Valente

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