Algoritmi e passi predefiniti

Nello scorso numero abbiamo parlato di cosa sono gli algoritmi, soffermandoci su un aspetto centrale: un algoritmo segue una sequenza di passi di calcolo ben definiti e, a parità di ingresso, l’algoritmo produrrà sempre lo stesso risultato. Questa caratteristica viene meno in quegli algoritmi che vengono utilizzati in intelligenza artificiale per “imparare” a riprodurre un certo comportamento, e capire questa differenza è centrale per capire poi perché questa nuova generazione di algoritmi si comporta talvolta in modo sorprendente, talvolta fallendo miseramente. Prendiamo il caso di tradurre una frase dall’italiano all’inglese. Definire un algoritmo che sia in grado di effettuare la traduzione per una qualunque frase italiana di senso compiuto sembra un compito irrealizzabile se seguiamo la definizione classica di algoritmo. Tantissimi ricercatori, sia in campo accademico che industriale, stanno affrontando queste problematiche. Tra questi, una corrente propone di risolvere il problema nel modo seguente. Si prende “algoritmo di apprendimento” capace di riconfigurare internamente il proprio comportamento (ad esempio, modificando una serie di configurazioni interne in modo da cambiare che risultato verrà prodotto dato un certo input). In particolare si usano allo scopo algoritmi di apprendimento “supervisionato”, a testimoniare che l’algoritmo impara come se avesse un docente. Cosa fa il docente? In realtà non insegna nulla: fornisce semplicemente una lunghissima serie di esempi di frasi italiane tradotte in modo soddisfacente in inglese. Dopo essersi allenati su milioni e milioni di frasi tradotte, questi algoritmi di ultima generazione mostrano di saper tradurre anche su esempi nuovi, mai visti. E più vengono allenati, più sembrano diventare bravi. Ma come sempre, c’è sempre un ma… dov’è finita la “chiara sequenza di passi” degli algoritmi classici? E quanto l’algoritmo dipende dai dati? 
Vi lascio con una richiesta. Provate a scrivere queste due frasi in diversi traduttori online, e controllate cosa viene prodotto nella traduzione: “Dorme e mangia con suo papà. Stira e mangia con suo papà”.

Autore: Marco Montali

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