UE: intelligenza artificiale e regole

Nella serie di articoli sugli algoritmi, abbiamo affrontato il problema di come i pregiudizi umani si possono trasferire, involontariamente, alle macchine. Questo problema si inserisce in un contesto molto più ampio, quello della cosiddetta “etica delle macchine”, ovvero di come fare in modo che le macchine (siano esse robot, assistenti vocali, software di supporto alle decisioni, algoritmi per il riconoscimento delle immagini, servizi web) esibiscano dei comportamenti compatibili con i principi etici e morali della società in cui operano. Allo stesso tempo, molti esperti stanno mettendo in evidenza che, seppur fondamentale, il tema dell’etica delle macchine non è sufficiente a fornire strumenti efficaci per definire opportuni confini al raggio di azione dell’intelligenza artificiale. Questo aspetto è centrale per le società di oggi: siamo infatti in una fase di profonda trasformazione del lavoro, in cui l’intelligenza artificiale, la data science, e la potenza di calcolo delle odierne reti di calcolatori giocano un ruolo centrale. Le previsioni su come il lavoro si trasformerà sono molto contrastanti: si passa da chi indica un prossimo collasso del sistema del lavoro (immaginando un futuro prossimo in cui le macchine potranno sostituire l’uomo nella stragrande maggioranza dei compiti), a chi invece più cautamente dice che il lavoro non sparirà, ma si trasformerà creando nuove opportunità. Allo stesso tempo, gli esperti sono unanimi nel mettere in evidenza che c’è un nodo da sciogliere, nodo che potrebbe essere ancora più determinante dello sviluppo tecnologico nell’incidere sul futuro del lavoro: l’oligopolio nel mondo IT di pochissimi giganti, ovvero Facebook, Amazon, Apple, Microsoft, e Google. Questi giganti non possono essere controllati se ci si ferma al tema dell’etica: serve per questo un apparato di regole condivise. La regolamentazione in tal senso è stata, fino a pochi anni fa, praticamente assente. L’Europa, che spesso si trova a inseguire gli altri paesi nella corsa all’innovazione, è su questo tema assolutamente all’avanguardia, grazie alla recente introduzione del regolamento generale per la protezione dei dati (GDPR) ed alla prima proposta, a livello mondiale, per la definizione di un apparato normativo per l’intelligenza artificiale (Artificial Intelligence Act). Approfondiremo entrambi questi documenti nei prossimi numeri della nostra rubrica.

Autore: Marco Montali

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