Harrison, Strada e…Puccini!

Il cantante e artista Dodicianni, all’anagrafe Andrea Cavallaro, è nato a Rovigo e risiede a Pineta di Laives. Ha all’attivo due album ufficiali: “Canzoni al Buio” e “Puoi tenerti le chiavi”. Artista poliedrico, ha coltivato parallelamente una carriera anche nell’arte contemporanea, riscontrando in pochi anni contatti e produzioni in molte gallerie e festival italiani ed europei. Recentemente è uscito il suo nuovo EP “Lettere dalla lunga notte”.

La cosa che mi piace di più di me.
Le mani.

Il mio principale difetto.
Sono molto vendicativo.

La volta in cui sono stato più felice.
Al concerto di Tom Petty.

La volta in cui sono stato più infelice.
Durante la quarantena.

Da bambino sognavo di diventare…
Ricco.

L’errore che non rifarei.
Una volta ho preso la BreBeMi. 17€ per pochi km. Ancora ci rimugino.

La persona che invidio di più.
Al momento Jack Antonoff, ma anche Ronnie Wood non se la deve passare male…

La persona che ammiro di più.
Gino Strada.

Un libro da portare sull’isola deserta.
Meglio un disco: ‘Living in the material world’ di George Harrison.

Il capriccio che non mi sono mai tolto.
Fare un pieno di benzina verde a Bolzano.

L’ultima volta che ho pianto.
Al concerto di Bob Dylan a Verona, credo.

Il luogo dove vorrei vivere.
Bronzolo, ma anche Aldino spacca!

Il colore che preferisco.
Il verde, ma anche il rosso.

Il mio piatto preferito.
Capesante gratinate.

Il mio musicista preferito.
Giacomo Puccini.

Il mio pittore preferito.
Damien Hirst.

Non sopporto…
Le scarpe bianche.

Dico bugie solo…
Nelle interviste.

La mia paura maggiore.
Morire senza aver lasciato un segno, anche minimo.

L’ultima volta che ho pregato.
All’ultima estrazione della green card. Ma non è andata bene.

Il giocattolo che ho amato di più.
L’action figures di Zack, il Power Ranger nero.

La disgrazia più grande.
Svegliarsi e accorgersi di non essere felici.

L’oggetto a cui sono più legato.
Le Moment da 300mg.

La massima stravaganza della mia vita.
Una volta alla Halloween Parade di Hollywood mi sono vestito da prete pedofilo. Ma agli americani non piace molto scherzare su certi temi, vai te a capirli…

Il mio primo ricordo.
Un gran premio del 1995 sul divano dei miei, tifavo già Williams.

Nel mio frigorifero non manca mai…
La verdura, mia moglie è vegana.

Mi sono sentito orgoglioso di me stesso quando…
Ho capito che quella che sarebbe diventata mia moglie aveva deciso di passare il resto della vita con me.

Autore: Alexander Ginestous

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