Tutela degli eredi #1

Il codice civile italiano prevede che, alla morte di un soggetto, una parte del suo patrimonio debba forzatamente essere trasferito ad alcuni eredi; di qui la nota differenziazione tra quota disponibile, ossia che può essere lasciata a chiunque, anche non erede, e quota di legittima, ossia “riservata” ad alcune categorie di eredi, detti legittimari (ossia, il coniuge, i figli e gli ascendenti, se in vita).
Quali tutele vi sono se uno di questi soggetti riceve meno di quanto previsto dalla legge?
Una di queste è la cosiddetta azione di riduzione, riconosciuta ai legittimari per ottenere giudizialmente la quota di legittima, così come determinata dall’articolo 556 del codice civile. L’azione di riduzione spetta anche agli eredi ed agli aventi causa dei legittimari.
Essa costituisce un’azione giudiziale che trova compiuta disciplina agli articoli 554 e seguenti del codice civile.
Nel caso di successione senza testamento, l’art. 553 stabilisce un automatismo in base al quale, le quote di eredità si espandono per fare spazio ai diritti di legittima; non si può quindi parlare di vera e propria azione di riduzione.
Diversa è la circostanza in cui il defunto abbia fatto testamento, e quest’ultimo sia lesivo dei diritti di legittima. In quest’ultimo caso trovano applicazione gli articoli 554 e 558 del codice civile. Il legittimario leso potrà in questo caso agire in riduzione contro le disposizioni testamentarie lesive dei propri diritti di legittima.
Quando l’azione di riduzione avente ad oggetto le disposizioni testamentarie lesive non sia sufficiente ad integrare i diritti dei legittimari, gli stessi potranno agire in riduzione contro le donazioni effettuate in vita dal defunto (che vengono dalla legge considerate, in sostanza, come anticipi di eredità). L’articolo 559 stabilisce in particolare come le donazioni si riducano a partire dall’ultima per poi andare alle anteriori. L’azione di riduzione delle donazioni è dunque subordinata all’incapienza del patrimonio ereditario.

(continua nel prossimo numero)

Autore: Massimo Mira

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