Storia di Annette von Menz, la benefattrice

“Passaggio Annette von Menz”: è uno dei vicoli con i quali si può transitare dai Portici a via Streiter. Chi era Annette e che ruolo ebbe nella città di Bolzano? Anna von Menz era nata a Bolzano il 30 gennaio 1796; i genitori facevano parte della cerchia di famiglie, come i Menz e i Gumer, più stimate e ricche di Bolzano. Fino all’età di 15 anni Anna, oltre a giocare con l’amica veronese Elisabetta de Mori, passò il tempo a dipingere quadri, leggere libri per ragazze, cucire, suonare il pianoforte. Fu infatti a 15 anni, morta nel 1811 la madre (il padre era morto nel 1801), che Anna divenne la più ricca ereditiera di Bolzano. Fino al raggiungimento dei 24 anni, oltre al tutore dottor Anton Grabmayr, secondo il codice napoleonico ci doveva essere anche un consiglio di famiglia. Anna ebbe anche, dal maggio 1811, una governante, Madame Nizolle; da allora Anne divenne Annette. Il consiglio di famiglia si allarmò al sapere che il colonnello francese barone Gaston de la Croix aspirava alla mano di Annette. Informatisi meglio su di lui, si scoprì che era vedovo e aveva un’amante; il colonnello cercava di apparire più giovane, oltre ad essere un tipo superficiale e litigioso. Madame Nizolle e il colonnello de la Croix lasciarono Bolzano. Anna von Menz, passate le emozioni della storia con l’ufficiale francese, il 6 marzo 1816 si sposò a Rovereto con Carlo de Panzoldi di Monteolivo, che morì pochi mesi dopo le nozze. Tre anni dopo, il 19 aprile 1819, Anna von Menz sposò di nuovo il conte Ludwig von Sarnthein. Ludwig, oltre ad amministrare i beni dei Menz, doveva pensare alla propria residenza nobiliare Rottenbuch e ai tre castelli sarentinesi; ma era anche molto attivo nella vita pubblica.
La contessa Anna von Menz dal 1820 al 1837 ebbe sette figli, tre maschi e quattro femmine. La famiglia visse per lo più nell’attuale palazzo Toggenburg. Morto Ludwig nel 1867, Anna von Menz, oculata amministratrice del patrimonio personale ma anche anche grande benefattrice, morì a Soprabolzano il 1° luglio 1869.

Autore: Leone Sticcotti

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