Monika Callegaro e la bellezza della musica

Calca i palchi da ben cinquant’anni, ma anagraficamente non ne ha molti di più visto che ha cominciato davvero in tenera età: il nome di Monika Callegaro è uno di quelli che chi segue le cronache musicali conosce molto bene, sia come cantante di storiche formazioni come Cela Aguai, S.A.M Session, la Lovetown Band di Benno Simma o le Swingin’ Sisters di fama nazionale (con le sorelle Bertagnolli), sia come insegnante di canto, sia, in tempi recenti, come apprezzata conduttrice radiofonica.

Ha avuto sempre una grande attenzione per la scena musicale della sua (e nostra) città. Ed è naturale quindi che per festeggiare i suoi cinquant’anni di palcoscenico, Monika abbia deciso di mettere online, sul suo canale youtube quattro canzoni registrate per l’occasione, una autografa e tre con le firme di autori locali.
MK, questo il titolo del brano composto per l’occasione, è un biglietto da visita importante, il video ci mostra l’artista in perfetta solitudine e sicurezza, seduta al pianoforte e alle prese con un testo personale, autobiografico, molto convincente.
“MK – ci racconta la Callegaro – è la sigla con cui di solito firmo i messaggi quando ho poco tempo. La K è importante nel mio nome e ho dovuto difenderla sempre perché spesso mi è stata tramutata in C, cosa che toglieva al mio nome l’unica testimonianza della mia parte di radici tedesche. MK è poi un po’ come una contrazione di Monik, che suona come Diabolik o Cattivik… Insomma è una cosa a cui tengo parecchio. Così quando ho cominciato a cercare un titolo per una canzone che parla così intimamente di me, quasi fosse una confessione riguardo al mio rapporto col canto, mi è parso che non ce ne fosse uno migliore”.
L’incipit del brano, “Sono caduta nella bellezza appena ho potuto”, la dice lunga sul rapporto tra la cantante e la musica, la bellezza è la musica e il riferimento è chiaramente alla prima volta in cui il padre l’ha spinta sul palco, in età prescolare, per partecipare ad un concorso (come Monika Leitner, col cognome della mamma) dove si classificò seconda col brano “Un sogno”, che recava la firma insospettabile di Giorgio Dobrilla, che è poi un’altra delle canzoni scelte per l’EP registrato da Monika la scorsa estate sotto la guida artistica di Mattia Mariotti, responsabile anche delle riprese video realizzate in un suggestivo bianco e nero per nulla datato.
“Quell’incipit – ci spiega l’artista – è esattamente quello che sento ogni volta che canto, ogni volta che mi ritrovo in nello stato di grazia in cui mi sento quando canto, ho la consapevolezza di essere immersa in un bagno di bellezza. Quando poi ho cominciato a pensare ai brani da registrare ho scelto queste cover non a caso, dietro ognuna di esse c’ è un legame particolare. Ho sempre desiderato fare un disco in cui cantare gli autori locali, da Jacopo Schiesaro agli Skanners, ad Andrea Maffei, i Morisco, Bobbi Gualtirolo, ce n’è tanta gente bravissima che scrive bellissime canzoni… in realtà per i miei cinquant’anni di palcoscenico avrei voluto fare un concerto, ma poi è successo quel che è successo. Alla fine c’era davvero poco tempo per imbastire il progetto e quindi mi sono appoggiata a Mattia, che è stato importantissimo non solo a livello musicale, ma anche umano, psicologico. Mi ha aiutata a mettere a fuoco il fatto che dovesse essere un lavoro emotivo, e così è stato. Diretto, senza artifizi, a parte il brano originale in cui il pianoforte l’ho suonato io, negli altri tre mi ha accompagnata Marco Facchin.”
Le altre due composizioni interpretate dalla cantante nel suo EP, sono ugualmente importanti: “Pastelli” porta le firme di Andrea Maffei e Sergio Farina (compagno di vita di Monika), un brano che la Spritz Band non ha mai trovato il tempo di inserire in nessun disco ma che non è passato inosservato, “Basta così” viene invece dal repertorio di Benno Simma (ed aveva avuto una prima cover dal vivo da parte dei Morisco in un Live Muse di alcuni anni fa).
“Sono canzoni bellissime – conclude la Callegaro – belle da ascoltare, belle da cantare, al di là della bellezza in sé, dal punto di vista armonico, melodico, del testo; per quel che mi riguarda c’è il contesto, l’importanza che quei brani hanno avuto per me, come è poi descritto anche al termine di ciascuno dei video realizzati per accompagnarli”.

Foto principale: Carmelo Giacchino

Autore: Paolo Crazy Carnevale

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