Due artisti, due epoche, due stili che hanno lasciato il loro segno

Anno 1480: Hans Schnatterpeck nativo di Vipiteno apre la sua bottega artistica a Merano ed assume la cittadinanza meranese. Educato alla luce dei lavori di Hans Multscher, che proprio a Vipiteno aveva realizzato uno dei più importanti altari a portelle della regione, cercherà di eguagliarlo negli spunti creativi.
A Merano la sua bottega coinvolgerà, per una trentina d’anni, pittori, scultori e maestri artigiani con importanti commissioni in città e fino in Val Venosta: proprio dalla sua bottega meranese uscirà il più grande altare realizzato in Trentino Alto Adige e, pare, di tutta la regione alpina.

L’altare della chiesa parrocchiale di Lana realizzato da Hans Schnatterpeck
foto: ManfredK


Siamo nel 1503, Hans Schnatterpeck ottiene la commissione di costruire l’altare maggiore per la chiesa parrocchiale di Lana. Il maestro impiegherà otto anni per assemblare il grande altare ligneo con i vari pezzi che usciranno dalla sua bottega. Il grande altare a portelle, alto complessivamente 14 metri, occuperà per estensione tutto il catino absidale, e sarà un ricco, intrigato ed elaborato linguaggio di coronamento dello stile gotico e con decine di figure in altorilievo. Di notevole pregio una “Adorazione dei Magi” ed una “Nascita di Cristo”.
Nel 1540 Schnatterpeck muore presso l’Ospedale di S. Spirito di Merano, proprio sotto la volta di quella S.S.Trinità che anch’egli aveva raffigurato.
Duecento anni dopo, nel 1680, un altro grande artista si trasferisce a Merano dando luogo ad un’altra bottega d’arte, sarà quella dello scultore Matthias Pussjaegher. Nativo di Rottenbuch in Baviera aveva studiato a Venezia, e influenzato dalla pittura caravaggesca apre il suo studio nella città del Passirio. Già nel 1681 ottiene l’incarico per la realizzazione dell’altare maggiore del duomo meranese (oggi a Lana), quello per la chiesa di Santa Barbara, due pale d’altare per la chiesa di Maia Bassa e l’altare maggiore della chiesa dei Cappuccini, sempre a Merano.
Due artisti, due stili elaborati in epoche diverse, che hanno lasciato il loro segno, la loro “pietra” nel contesto della città e non solo.

Foto principale: L’altare della chiesa di Santa Barbara realizzato da Matthias Pussjaegher

Autore: Flavio Schimenti

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