QuiIntervista a Piergiorgio Veralli, di origini metà lucane e metà pugliesi, che lavora come giornalista alla Rai di Bolzano. Giocatore di Subbuteo, adora i Beatles, suona la chitarra e scrive canzoni. Insieme alla moglie Francesca Russo ha dato vita ai Morisco, coi quali ha pubblicato l’album “L’ultimo colpo”.
La cosa che mi piace di più di me stesso.
Non scalo montagne, non scio, non indosso tutine aderenti per andare a correre o in bici o in palestra, e soprattutto non mi fotografo mentre lo faccio. Ah, e non guardo le serie tv.
Il mio principale difetto.
Credermi spiritoso.
L’errore che non rifarei.
Finire un piatto di maltagliati con le cozze e i fagioli dopo aver già ingurgitato una frittura mista. Ha le sue controindicazioni.
L’ultima volta che ho perso la calma.
Quando ho visto mia moglie caricare la lavastoviglie.
L’ultima volta che ho pianto.
Quando mia moglie ha difeso le sue teorie su come si carica una lavastoviglie.
La mia occupazione preferita.
Perdere tempo, meglio se prezioso.
Il fiore che amo.
Per chi mi hai preso?
Il piatto preferito.
Spaghetti con le alici.
Il mio musicista preferito.
Sono due: Lennon-McCartney. Insieme.
Il mio pittore preferito.
Michelangelo Merisi.
Del mio aspetto non mi piace…
L’eccessiva muscolatura. Mi ingolfa un po’ nei movimenti.
Non sopporto…
Chi non riesce a stare zitto quando ho bisogno di silenzio.
La qualità che preferisco in un uomo.
Saper ridere dei propri difetti.
La qualità che preferisco in una donna.
Questo è un periodico che entra nelle case delle famiglie, vero? Dunque: la voce, lo sguardo vivace, la sensibilità.
Dico bugie solo…
Perché la verità fa male.
La mia paura maggiore.
Suonare in pubblico, ahimè.
Il giocattolo che ho amato di più.
Una riproduzione di una Remington calibro 44. Quando io ero piccolo si giocava ancora ai cow-boys. Da grande ne ho regalato un esemplare simile a un bambino per la sua festa di compleanno e la madre mi ha guardato come se fossi un corruttore di minorenni. Il bambino, invece: “Wow!”
Mi sono sentito orgoglioso di me stesso quando…
Mai successo, in realtà sono umile. Il più umile di tutti. Per distacco.
Il mio più grande rimpianto.
Mi mancavano solo 5 anni per diventare geometra. (Questa credo l’abbia detta “Spillo” Altobelli. Ovviamente, essendo lui interista, non si era reso conto della genialità dell’affermazione).
Nel mio frigorifero non manca mai…
Un pezzo di formaggio ricoperto di muffa verde.
Se fossi un animale sarei…
Lo sono.