Sulle tracce di una “provincia confinata”

ALTO ADIGE DOC/2
Una provincia confinata
Autore: Massimiliano Boschi

L’Alto Adige raccontato al di fuori di stereotipi e pregiudizi, percorrendo storie e sentieri nuovi, senza distogliere lo sguardo da problemi e contraddizioni ma allargandolo ad altri territori europei “di frontiera”, diversi eppure in qualche modo simili. Con questo spirito è uscito da poco in libreria e negli store online “Alto Adige Doc / 2. Una provincia confinata”, del giornalista emiliano (ma da 10 anni trapiantato in provincia di Bolzano) Massimiliano Boschi.
Si tratta del secondo volume della serie “Alto Adige Doc” e in 181 pagine raccoglie 44 tra articoli, reportage e interviste pubblicati tra il febbraio 2020 e la fine del 2021 sul quotidiano online Alto Adige Innovazione.
Sono sette le sezioni tematiche in cui si suddivide il volume appena dato alle stampe, e realizzato con il sostegno della Provincia autonoma di Bolzano-Alto Adige, Cultura Italiana: “Confini”, “Renon”, “Bolzano”, “Il passato scomodo”, “La politica”, “Miscellanea” e “Covid”. Un viaggio tra storie poco note – dall’ospitalità ai criminali nazisti dopo la Seconda Guerra Mondiale alle commedie sexy “made in Alto Adige”, dai lama andini e le mucche giapponesi allevati sull’altopiano del Renon alle periferie di Bolzano e Merano – e la scoperta di altre regioni di confine del vecchio continente, da Gorizia all’Ostbelgien. La raccolta è anche l’occasione per fare il punto sul territorio sudtirolese dopo due anni di pandemia e per affrontare, oltre la cronaca, alcuni nodi di fondo delle vicende altoatesine attraverso le interviste allo storico Hans Heiss, al giurista Francesco Palermo e al sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi.
Come già abbiamo segnalato in occasione del primo volume, gli articoli di Boschi si distinguono per il fatto stesso di essere reportage realizzati sul posto, seguendo l’ormai rara tradizione del “consumo della suola delle scarpe”, un imperativo della storia del giornalismo che oggi – a torto – sembra aver fatto ormai il suo tempo, nell’epoca dei social e delle fake news rilanciate alla cieca.
La narrazione di Boschi in questo caso è anche condizionata dai frequenti stop and go che hanno caratterizzato la possibillità oggettiva di viaggiare, non solo a livello macro ma anche a livello micro, durante i due lunghi anni di pandemia.
Nella raccolta di articoli i servizi realizzati per l’online in merito ai paradossi della “via altoatesina” nel contrasto al coronavirus e ai suoi danni sanitari, economici e sociali, in realtà non acquistano un ruolo di primo piano. Ma costituiscono senz’altro un filo conduttore sotto traccia che – tra l’altro – è ispiratore del sottotitolo “Una provincia confinata”.
Alto Adige Doc/2 è una lettura consigliata per tutti coloro a cui piace contemplare gli aspetti più incredibili e paradossali della nostra autonomia, messi in relazione con la realtà quotidiana.
Quella vera, non quella da cartolina.

Autore: lu.sti.

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