Ci sono voluti sette anni perché gli Slowtorch potessero dare un seguito al loro disco precedente: il nuovo prodotto conferma l’ottimo stato di salute della band bolzanina e li vede per la prima volta alle prese col formato vinilico.
Da sempre alfieri, almeno a livello locale, di un certo modo di fare quello che gli addetti ai lavori chiamano stoner-rock, gli Slowtorch (Bruno Bassi alla chitarra, Matteo Meloni al canto, Karl Sandner al basso e Fabio “The Holy Barbarian” Sforza alla batteria) ne sono una delle migliori incarnazioni e, pur collocandosi perfettamente nella scia dei gruppi di riferimento contemporanei non mancano di avere ampi richiami nell’hard rock classico di gente come i Black Sabbath. The Machine Has Failed, questo il titolo del nuovo lavoro, è stato presentato lo scorso 29 aprile e in quell’occasione abbiamo avuto modo di parlare con Bruno Bassi, componente storico del quartetto.
“La gestazione del disco è stata abbastanza lunga – ci racconta – considerando il fatto che sono trascorsi quasi due anni tra la registrazione della prima facciata e quella della seconda. Un po’ perché all’inizio c’era l’idea di fare un EP, ma nel frattempo gli EP sono passati di moda, un po’, soprattutto, perché ci si è messa di mezzo la pandemia: i primi cinque brani erano già stati registrati a gennaio del 2020 e l’esperienza fatta presso lo studio Sotto il mare, a Verona, ha funzionato bene, tanto che a dicembre dell’anno scorso ci siamo tornati per incidere le quattro canzoni che sono finite sulla seconda facciata dell’LP”.
Ritmica incalzante, riff di chitarra convincenti al pari dei soli, una voce tra le più interessanti del panorama metal/hard altoatesino, forse appena appena indietro nel mix finale. Particolarmente riuscita la tripletta che chiude il lato A, composta da Man Vs. Man, Behold e dall’ottima Kraken, scelta come secondo singolo propedeutico all’uscita del disco, nonché la title track, posta sul lato B, che è stata il singolo apripista accompagnato da un video girato in maniera ultraprofessionale da Morgan Silvestri.
Il disco vede tra l’altro il ritorno nel gruppo del bassista originale Karl Sandner, che aveva lasciato la formazione dopo l’uscita di Serpente e il cui ruolo era stato ricoperto per un po’ di tempo da Marco Comi.
“I cambi di formazione – prosegue Bassi – ci hanno sempre imposto degli stop, visto che sia quando nel gruppo è arrivato Mela (nickname di Matteo Meloni, n.d.r.), sia quando Fabio ha sostituito Andrea Masetti alla batteria, prima di metterci a lavorare su materiale nuovo abbiamo dovuto prendere le misure con la nuova versione della band. Quando nel 2018 è rientrato in formazione Skan (Karl Sandner, n.d.r.) abbiamo cominciato a lavorare su nuovo materiale con l’intenzione di fare un disco. Durante lo stop forzato siamo entrati in contatto con l’etichetta sarda Electric Valley Records, che lo ha pubblicato. Anzi, per dirla tutta, c’era anche stata un’altra label che aveva dimostrato interesse, così abbiamo potuto permetterci il lusso non scontato di poter scegliere noi con chi andare”.
Il nuovo disco è uscito oltre che in formato digitale su bandcamp anche in due versioni viniliche, una marrone ed una quasi trasparente color acquamarina con striature più scure che richiama la copertina del disco realizzata dall’artista SoloMacello (che ha lavorato, tra gli altri per Bobo Rondelli e per le ristampe di colonne sonore morriconiane d’altri tempi). La copertina raffigura un’imbarcazione con quattro persone in balia di una tempesta, intente da un lato a sfuggire ai tentacoli di una creatura marina e dall’altro a cercare salvezza su una non meglio identificata fortezza che emerge dalle onde.
“Ci siamo rivolti a SoloMacello – conclude Bassi – perché ci piace molto lo stile dei suoi artwork, non solo per dischi: gli abbiamo chiesto se volesse occuparsi della copertina di The Machine Has Failed, gli abbiamo inviato i brani da ascoltare e lui ci ha mandato questa copertina. L’idea che ci siamo fatti è che si sia ispirato al brano Kraken, che parla di persone che scappano via mare. Lo abbiamo scritto nel periodo più critico degli sbarchi di profughi che arrivavano sulle coste italiane e il testo parla proprio di questo”.
Per l’estate è prevista anche la ripresa dei concerti, la prima data casalinga per il gruppo sarà il 21 maggio prossimo a San Lorenzo di Sebato.
Autore: Paolo Crazy Carnevale