Due prospettive sulla storia e la natura della Südtiroler Volkspartei nei libri di Lucio Giudiceandrea e Hans Heiss.
Nel 2020 il partito di maggioranza in Alto Adige/Südtirol festeggiava 75 anni, un traguardo quasi ineguagliato nella storia partitica d’Italia. In quella occasione, la casa editrice Edizioni alphabeta Verlag aveva pensato che fosse il momento di una riflessione approfondita, esterna e soprattutto binoculare sulla storia e sulla natura della Südtiroler Volkspartei. Le storie editoriali sono spesso meno lineari di quanto si pensi, ed è così che è solo due anni dopo che si è arrivati al traguardo di pubblicare due libri sulla SVP che la osservano con sguardo lucido e distaccato, da una prospettiva di lingua italiana e una di lingua tedesca. Questa doppia prospettiva rispetta rigorosamente la mission culturale che si è data la casa editrice di Merano, ossia rivolgersi a entrambe le maggiori comunità etnico-linguistiche di questo territorio, rispettando due sensibilità diverse. Sono nati quindi due saggi paralleli ma non speculari, che si integrano a vicenda nell’offrire un ricco quadro tematico e nel presentare il “punto di vista dell’Altro” ai lettori bilingui, che è il presupposto per una vera e piena comprensione di una comunità plurale e per un’altrettanto piena appartenenza a essa.
Caso poi ha voluto che l’uscita coincidesse con un periodo in cui l’SVP sta attraversando una profonda crisi interna. Ma si è imparato in questi ultimi anni che le crisi sono molto spesso anche sinonimo di opportunità.
A Lucio Giudiceandrea, giornalista, e a Hans Heiss, storico e politico, è stato chiesto di raccontare la SVP attraverso la lente del proprio gruppo linguistico di riferimento, che la percepisce storicamente in modi differenti. Non si tratta di una storia del partito declinata in due lingue, bensì di un’analisi delle sue principali caratteristiche, tenendo conto delle differenti sensibilità dei lettori di riferimento: da una parte un pubblico italiano – locale e nazionale – che conosce il fenomeno SVP prevalentemente dal di fuori e spesso molto marginalmente, per cui è importante fare luce su aspetti, motivazioni e punti di vista solitamente trascurati dalle “narrazioni” dominanti; dall’altra un pubblico di lingua tedesca che conosce dal di dentro il mondo sudtirolese e con esso il partito che per lungo tempo ne ha avuta la pressoché esclusiva rappresentanza politica.
Stella aliena. La Südtiroler Volkspartei spiegata agli italiani, di Lucio Giudiceandrea
Il libro ripercorre e approfondisce gli aspetti storico-sociali della “stella alpina”, delineando tre caratteristiche principali: il partito “fenomeno”, per i risultati che ha raggiunto; il partito “etnico”, per il principio che è a suo fondamento; il partito “di raccolta” per la sua capacità di accentrare anche istanze sociali completamente differenti. Ma alla fine si tratta anche di “un partito come tutti gli altri,” che deve fare i conti con divisioni interne e giochi di potere.
Blüten der Macht. Die Südtiroler Volkspartei zwischen Wunder und Widerspruch, di Hans Heiss
Anche in questo caso, il libro non intende essere un resoconto storico, ma neppure un reportage giornalistico, o una raccolta di aneddoti, o ancora una resa dei conti da parte di un ex politico di opposizione. L’SVP non è solamente un partito, ma quasi una forma di vita in Alto Adige/Südtirol: una specie a rischio, che sembra stare perdendo parte della propria identità e ragione storica. Ma è pensabile un Alto Adige/Südtirol scorporato dal partito che è espressione principale dei pregi e delle contraddizioni di questa provincia?
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