Ricordando Sebastian Altmann a Bolzano

Nella zona commerciale Bolzano Sud vi è, collegante via Buozzi e via Keplero, la via Sebastian Altmann, dedicata a chi con Bolzano ebbe un forte legame, essendone stato “l’architetto civico”.
Fu il 27 giugno 1857 che Sebastian Altmann, nato a Bad Reichenhall (Baviera) il 19 gennaio 1827, fu nominato architetto civico di Bolzano.
In presenza di un notevole slancio economico-culturale della città, andava data risposta alle nuove esigenze.
La realizzazione della ferrovia e la nascita delle prime aziende di tipo industriale, essere Bolzano ambita meta turistica come stazione climatica, il tutto contribuiva a dare determinante impulso all’attività edilizia.
Bolzano incaricò appunto l’architetto Altmann di ridisegnare la città, con una sorta di piano regolatore.
Il primo intervento di pianificazione urbanistica (1857-1858) fu la costruzione del quartiere prospiciente la stazione ferroviaria. Seguì il progetto per la Neustadt, la zona comprendente le odierne vie Dante, Carducci, Cassa di Risparmio. I due nuovi quartieri vennero uniti dalla piazza Domenicani, che divenne punto di congiunzione con il centro medievale, mentre Johannsplatz (prima Maximilianplatz ora piazza Walther), sistemata nel 1867, assumeva la funzione di centro, anche ideale, della nuova città ottocentesca.
Nel 1873 Altmann collaborò alla costruzione dell’Hotel Austria in via Fago, l’albergo più lussuoso della città. Nel 1875 fu la volta della villa Marienheim. Villa Defregger è uno dei progetti del 1879, mentre fu nel 1882 che Altmann assunse la progettazione e l’esecuzione del nuovo Ginnasio dei Francescani. Tra le opere più impegnative e importanti di Altmann è il complesso in via Laurin, oggi sede della Provincia Autonoma.
Di quanto progettato dall’architetto civico qualcosa non c’è più, per bombardamenti, incendi, demolizioni, per vari motivi insomma. Ciò che è rimasto però è sufficiente per far riconoscere il debito che Bolzano ha verso l’architetto Sebastian Altmann, il quale morì a Bolzano il 27 luglio 1894.

Autore: Leone Sticcotti

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