è un appuntamento che rappresenta ormai una tradizione consolidata: nella domenica d’oro, l’ultima prima di Natale, la grande famiglia del Cai della Bassa Atesina si riunisce per una passeggiata fino al santuario di Pietralba. Un momento di spiritualità e di amore per il prossimo: nel corso della giornata sono stati raccolti fondi da destinare all’associazione”Cuore di Bimbo”.
È la ventiquattresima volta che quella gioiosa comitiva varca assieme i sentieri che da Laives portano al santuario della Madonna di Pietralba, quella basilica che si erge maestosa sulla Val d’Ega, nei pressi di Monte San Pietro, già meta prediletta di Pontefici e pellegrini da tutto il mondo. Non si tratta di una delle tante gite del Cai e non è certo una normale escursione. La “Camminata d’oro” è un momento di raccoglimento, una giornata in cui tutti i partecipanti decidono di allontanarsi dal luccichìo delle insegne natalizie urbane, dai mercatini e dai Babbi Natale della pubblicità, per affrontare assieme un cammino spirituale, una passeggiata in cui negli zaini c’è soprattutto amore, voglia di celebrare assieme la ricorrenza in maniera pura,”una giornata da trascorrere in amicizia per costruire lo spirito invece che consumarlo”, come amano definirla gli organizzatori. E per “costruirla”, oltre ad approfittare del momento per stare con gli amici, anche per questa edizione è stata avviata una raccolta fondi per chi soffre; per quest’anno le donazioni sono andate a favore dell’associazione bolzanina che si occupa di aiutare le famiglie dei bambini con cardiopatie congenite. A tracciare una sorta di bilancio di quest’ultima edizione è il presidente della sezione di Laives del Cai, Gianfranco Idini, che si dice soddisfatto dell’esito della passeggiata.
Presidente Idini, che cos’è la”Camminata d’oro”?
Non è altro che un modo di incontrarsi sotto le feste e fare quello che ci piace maggiormente, camminare e stare fra amici. Ma questa è una passeggiata del tutto particolare: si svolge nella domenica d’oro, quel giorno in cui – banalizzando – i negozi sono tradizionalmente aperti per permettere ai ritardatari di acquistare gli ultimi regali. Ecco, noi vogliamo porci come un’alternativa al consumismo; ciò non significa che vogliamo frenare la corsa agli acquisti, vogliamo solo suggerire ai nostri soci e amici di”consumare” una giornata in maniera diversa, per ritrovarci e celebrare lo spirito natalizio in maniera davvero spirituale, nel nome dell’amore.
Amore nei confronti degli amici, ma anche del prossimo, giusto?
Esattamente: da ventiquattro anni ormai è tradizione organizzare una raccolta fondi da destinare ad un’associazione umanitaria. Quest’anno la scelta è caduta su”Cuore di bimbo”, ed è andata bene: abbiamo raccolto oltre 700 euro.
Chi organizza questa gita e chi è il motore dell’evento?
Sono le cinque sezioni del Cai a sud di Bolzano. In primis noi di Laives, e poi Appiano, Bronzolo, la sezione Bassa Atesina, che poi sarebbe Egna e quella di Salorno. A darci una mano nel gestire il tutto c’è poi la sezione centrale del Cai Alto Adige. Ognuna delle cinque sezioni ha un compito, ed ognuno di noi lo esegue in vista della domenica d’oro.
Qual è il percorso?
Partiamo al mattino verso le 8 a Laives in Via Pietralba e in 3 ore e mezza si arriva al Santuario. C’è anche quella che chiamiamo”variante dolce”: si parte dal paese di Aldino, ci si impiega comunque del tempo, ma il dislivello è minore.
E una volta arrivati?
Intorno a mezzogiorno nel Santuario di Pietralba c’è la santa Messa, che quest’anno è stata officiata da don Raffaele Tessari ed allietata dal “Coro Ana Alto Adige – Gruppo Piani di Bolzano”. Poi si rientra e, a tre quarti di strada, presso la Casa Emmaus in Vallarsa, c’è il consueto punto di ristoro con bevande calde, the e brulé e dolci a cura del Gruppo Grotte Cai Bronzolo – Soccorso Speleo Alto Adige.
C’è stata molta partecipazione?
Quest’anno c’era meno gente rispetto alle altre edizioni, quando abbiamo avuto punte di 700 partecipanti; credo un po’ per l’influenza che ha colpito tutti e un po’ anche perché sul sentiero c’erano circa 10 centimetri di neve, probabilmente qualcuno si è spaventato. Ma c’erano comunque moltissime persone, sono arrivati addirittura sei o sette pullman dal Trentino. Con la Sat c’è da sempre un’ottima collaborazione, soprattutto per la Camminata d’oro. è bello che ci sia questa amicizia fra alpinisti altoatesini e trentini.
L’appuntamento per il prossimo anno, dunque, è con l’edizione numero 25, un evento speciale…
Già, anche se in realtà questa sarebbe dovuta essere la venticinquesima: nel 2020 era saltata causa Covid. C’è ancora tempo per organizzare la prossima Camminata, ma sono sicuro che ci inventeremo qualcosa di particolare: il quarto di secolo è un traguardo importante.
Autore: Luca Masiello