Due chiacchiere con… l’intelligenza artificiale

Negli ultimi tempi hanno preso piede in maniera esponenziale alcune nuove tecnologie legate all’intelligenza artificiale, basate sui modelli generativi. Non si tratta più dunque di modelli in grado solo di analizzare un testo o delle richieste fatte da un umano, ma si tratta di sistemi in grado loro stessi di generare contenuti. Sul nostro giornale abbiamo già parlato della vera e propria moda che ha riguardato la generazione di immagini virtuali; ora invece ci troviamo di fronte al passaggio alle reti neurali che sono in grado di generare linguaggio e testo. Sono state soprattutto le cosiddette chat Gpt a portare due grandi novità: innanzitutto hanno migliorato di molto i precedenti sistemi facendoli divenire più interattivi, ma soprattutto sono state aperte al pubblico soprattutto per raccogliere ulteriori dati e “allenare” i sistemi stessi.

La vera rivoluzione è la flessibilità, che porta questi sistemi ad interpretare le richieste degli utenti, generando testi plausibili. Se pensiamo a sistemi come Alexa che agiscono attraverso un’interpretazione del linguaggio davvero molto primordiale, arrivando spesso a causare frustrazione negli utenti, la tecnologia chat Gpt potrebbe avere davvero effetti rivoluzionari per questo tipo di utilizzo. Nella domotica a breve potrebbero dunque esserci sviluppi davvero importanti. Ora si dice che Google potrebbe perdere molto del suo appeal rispetto a questi sistemi. Ma in realtà si tratta di sistemi chiusi e definiti. Una possibile evoluzione allora potrà proprio essere quella di integrare l’interfacciamento evoluto con l’utente con motori di ricerca che vadano a cercare le informazioni su internet. Al momento si dice che le chat Gpt potenzialmente potrebbero passare degli esami universitari. Il punto è vedere quali esami e quale grado di certezza ci sarebbe, nella possibilità di superarli. Questi sistemi al momento vengono chiamati, scherzosamente, pappagalli stocastici. Quindi forse c’è ancora un po’ di strada da fare in questa direzione. Ma ci torneremo su.

Autore: Marco Montali

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