La grande danza e il teatro nella proposta di spettacolo in regione


INSERZIONE PUBBLICITARIA – La proposta del Circuito Danza del Trentino-Alto Adige curato dal Centro Servizi Culturali S. Chiara di Trento approda anche quest’anno in Alto Adige con un denso calendario di appuntamenti che partirà da Bolzano, tra il Teatro Cristallo e il Teatro Comunale, arrivando a toccare anche i comuni di Bressanone, Merano e Vipiteno.

Particolarmente ricca la proposta al Teatro Comunale di Bolzano, che vedrà in scena la Compagnia Zappalà Danza Après-midi d’un faune| Bolero| Le Sacre du printemps (12 novembre), la trilogia dell’estasi firmata da Roberto Zappalà, mentre il 22 novembre toccherà al Balletto di Milano con il Gran Gala del Balletto, un viaggio nel mondo della danza che spazia dai grandi classici al repertorio neoclassico della compagnia. A seguire, il 24 novembre (Teatro Studio-Teatro Comunale), spazio alla Compagnia Abbondanza/Bertoni, una tra le realtà più prolifiche del panorama italiano, con lo spettacolo Viro, mentre dal 28 novembre all’1 dicembre arriverà a Bolzano la Compagnia Opus Ballet con Sogno di una notte di mezza estate, una produzione che celebra William Shakespeare, racchiudendo musica classica, drammaturgia e danza contemporanea. Il 4 gennaio salirà sul palco del Comunale il Russian Classical Ballet con un classico del balletto come il Lago dei cigni (con le coreografie di Marius Petipa), che lascerà successivamente spazio a Silvia Gribaudi e alla MM Contemporary Dance Company e al loro Grand Jetè (18 gennaio), un progetto coreografico che esplora la fine come fonte di nuovi inizi. Il 25 febbraio andrà in scena C’era una volta Cenerentola, una delle produzioni di maggior successo firmate dal Balletto di Roma (con la coreografia di Fabrizio Monteverde), mentre il mese di marzo vedrà infine protagonista il Balletto dell’Opera Nazionale di Bucarest con il celebre balletto Romeo e Giulietta nella versione firmata da Renato Zanella (4 marzo). Ultimo appuntamento al Teatro Comunale, dal 27 al 30 marzo, con Assembly Hall, il nuovo lavoro di teatro-danza della compagnia canadese Kidd Pivot che esplora il bisogno umano di comunità e appartenenza, tra movimento e linguaggio, umorismo e creatività. E al Teatro Comunale di Gries, il 14 febbraio, ci sarà spazio anche per il lavoro del Balletto Civile dal titolo Davidson, liberamente tratto dalla sceneggiatura Il Padre Selvaggio di Pier Paolo Pasolini.

Dopo il successo della scorsa stagione, il Teatro Cristallo di Bolzano sarà grande protagonista anche quest’anno con titoli e coreografi di assoluto prestigio: ci sarà la Compagnia Naturalis Labor con una serata dedicata al celebre ballo argentino dal titolo Tango Gala (4 dicembre), il Balletto di Siena con un classico natalizio senza tempo come Lo Schiaccianoci (23 dicembre), RBR Gli illusionisti della Danza con lo spettacolo volto a sensibilizzare il rispetto per l’ambiente e incentrato sull’acqua H₂OMIX (19 febbraio), oltre a Solo Goldberg Variations, manifesto dell’arte coreografica di Virgilio Sieni (14 marzo), e a Amour, acide et noix il 19 marzo, spettacolo firmato dal coreografo canadese Daniel Léveillé che parla di solitudine ma anche e soprattutto dell’infinita tenerezza del tocco, della durezza della vita e del desiderio d evitare o fuggire da questi corpi, spesso così pesanti.

Ma la programmazione del Centro in Alto Adige non si limita a Bolzano e andrà a toccare i comuni di Bressanone, Vipiteno e Merano, con tre compagnie di caratura internazionale: la Evolution Dance Theater con Blu Infinito, la MM Contemporary Dance Company con Ballade, e il Balletto di Siena con The great pas de deux. 

La Stagione Regionale Contemporanea

Un’unica Stagione tra Bolzano e Trento

Parallela alla tradizionale stagione, si snoda da novembre a marzo la terza edizione della Stagione Regionale Contemporanea realizzata in collaborazione tra il Centro S. Chiara e il Teatro Stabile di Bolzano, con un ricco cartellone di spettacoli tra Trento e Bolzano. 

Tra i protagonisti in Stagione quest’anno è possibile trovare la compagnia ravennate ErosAntEros, Babilonia Teatri (vincitrice del Leone d’Argento alla Biennale di Venezia 2016), la Compagnia Abbondanza/Bertoni, i coreografi canadesi Clara Furey e Daniel Léveillé, i promettenti artisti italiani Leonardo Manzan e Rocco Placidi, la Compagnia Kepler- 452, i coreografi Aurora Bauzà e Pere Jou, e l’Ensemble Azione_Improvvisa, protagonista del debutto di “Nova Selva Sonora”, progetto che si avvale delle musiche di Mauro Lanza, Andrea Valle e Daniela Fantechi.

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Festa delle associazioni: via alle danze

Anche quest’anno la Festa delle associazioni a San Giacomo ha dato il la all’apertura della stagione di iniziative. Tanti sono stati l’entusiasmo e la varietà.

Ormai gli abitanti della frazione di San Giacomo sanno che quando arriva settembre una domenica è dedicata alla Festa delle associazioni che, in un clima di allegria e divertimento, illustrano le proposte per la stagione che sta per cominciare.

Con una popolazione in costante crescita grazie alle nuove costruzioni, che hanno consentito a tante famiglie di spostarsi dalla città per trovare un clima più familiare e accogliente, è anche sempre maggiore l’entusiasmo con cui le associazioni presenti sul territorio costruiscono il proprio programma di attività e intrattenimento per ogni fascia di età. Ecco allora – con la festa proprio nel piazzale della chiesa, l’Oratorio Santiago che, come sempre, propone iniziative di ogni genere – dal pilates ai corsi di cucina e serate creative – solo per dirne alcune.

Presente come sempre anche l’ormai storica “Strapaes”, che ha intrattenuto il folto pubblico con cabaret e karaoke, e molto altro. A far trattenere il fiato sono state le esercitazioni dei vigili del fuoco volontari, presenza immancabile di ogni iniziativa a San Giacomo e quanto mai benvoluti in paese, così come gli alpini che, come sempre, si sono occupati di deliziare i palati dei presenti, tanto quanto gli irrinunciabili strauben di Giuliana e Loredana.

Non sono mancati gli spazi dedicati ai più piccoli: tanti laboratori creativi ricchi di colori, ma anche lo spazio di lettura proposto dalle biblioteche del paese, non solo per intrattenere durante la festa, ma soprattutto per avvicinare grandi e piccoli al dono della lettura, anche in vista della futura biblioteca che troverà spazio nel nuovo polo scolastico. Un appuntamento davvero atteso dalla popolazione.

La festa ha visto la partecipazione, assieme ai residenti “storici”, di moltissime delle nuove famiglie arrivate a San Giacomo, offrendo quindi l’opportunità di uno spazio di aggregazione, conoscenza e integrazione per chi si trova in paese da poco tempo. 

Con la festa delle associazioni si apre una stagione ricca di eventi: nei prossimi mesi e settimane non mancano gli appuntamenti da segnare in calendario per gli abitanti, a cominciare dalla ormai consueta Festa dei Nonni presso l’Oratorio il giorno 3 ottobre, che precede di poco la grande festa della parrocchia prevista invece per domenica 6. 

Tra gli appuntamenti sempre molto attesi c’è senz’altro la castagnata, come sempre organizzata in concomitanza con la festività di San Martino, il 10 novembre. 

Con l’arrivo del nuovo quartiere e di nuove attività commerciali, San Giacomo si sta riscoprendo come zona viva, dove sono sempre di più le persone che hanno voglia di mettersi in gioco per creare tra gli abitanti un senso di comunità e far sì che il paese non si trasformi in un semplice “dormitorio” del vicino capoluogo. Per questo, anche nel caso della festa delle associazioni, un sentito ringraziamento va a tutti i volontari – grandi e piccoli – che, come sempre, hanno dato il massimo.

Autrice: Raffaella Trimarchi

Melanie: una vita fatta di grandi passioni 

Dopo una formazione specialistica approfondita che l’ha portata a frequentare Università importanti con la Bocconi di Milano e la Berkeley di Saint Francisco, Melanie Aukenthaler ha preso nelle proprie mani l’azienda di famiglia ed è una affermata albergatrice. Appassionata di cultura e design è una mecenate generosa nel sostenere le arti visivi con la piattaforma per gli artisti Carte Blanche ma anche la letteratura e la musica. 

Oggi lei è una delle albergatrici più importanti del tessuto ricettivo meranese ma è anche mamma, ed è una curiosa e appassionata mecenate delle arti. Musica, letteratura e arte visiva attraggono la sua attenzione. Come concilia tutto questo?

E’ la passione il comune denominatore. La passione nell’essere mamma, la passione nel gestire l’attività imprenditoriale e la passione per l’arte. Grazie alla dedizione i miei progetti di vita convivono in equilibrio.

Quando nasce la decisione di portare avanti l’albergo fondato 60 anni fa dai suoi genitori?

La decisione di continuare la gestione dell’hotel è stata una naturale evoluzione del mio percorso professionale. Ho compreso e apprezzato la visione dei miei genitori sin dalla giovane età. 

Che tipo di studi aveva compiuto?

Ho studiato Economia Aziendale all’Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano. 

L’arrivo da tutto il mondo dei vostri clienti l’avrà costretta ad imparare le lingue, quali conosce, dove le ha studiate?

Sì, l’internazionalità dei nostri ospiti mi ha spinto ad apprendere diverse lingue. Oltre al tedesco e all’italiano, parlo anche francese e inglese. Ho acquisito queste competenze attraverso il liceo linguistico, soggiorni studio all’estero e una sessione universitaria alla Berkeley University di San Francisco.

Nel vostro albergo quali sono i suoi compiti?

Nel mio ruolo, sono responsabile della direzione strategica e della gestione dell’hotel. Questo include la supervisione delle operazioni quotidiane, la guida del nostro team, la pianificazione e l’attuazione di strategie di marketing, nonché la garanzia di un’esperienza ospite di alta qualità. 

L’albergo è un gioiello di design e architettura d’interno. Lei quindi è cresciuta nel bello, ha sempre amato questi arredi? Ha contribuito anche Lei alle scelte del nuovo allestimento della hall?

Sì, ho sempre avuto una grande passione per il design e l’estetica. La progettazione del nostro hotel è un processo continuo e ho partecipato attivamente alla selezione e all’implementazione dei nuovi concetti di design. Una ristrutturazione è una sfida entusiasmante che mi permette di esprimere la mia visione per creare un ambiente contemporaneo e allo stesso tempo elegante.

Oggi la sala rosa shocking che era sempre stata un gioiello si è notevolmente arricchita diventando lo scrigno adatto a conservare una parte dei sedili del teatro cittadino. Come vi è venuta questa splendida idea?

L’idea di trasformare la sala rosa shocking in uno scrigno per conservare parti dei sedili del teatro cittadino è nata dal nostro desiderio di collegare patrimonio culturale e architettura dell’hotel. Volevamo creare uno spazio che fosse esteticamente affascinante e funzionale, permettendo al tempo stesso di preservare e valorizzare il nostro patrimonio culturale in modo innovativo.

Come è nata la passione per l’arte e la decisione di favorirla a vari livelli e anche con la piattaforma Carte Blanche?

La mia passione per l’arte è nata durante la mia gioventù, quando ho iniziato ad esplorare e ad apprezzare diverse forme artistiche. Questa passione si è approfondita nel tempo e mi ha spinta a sostenere l’arte in molti modi. La piattaforma Carte Blanche è un’estensione di questo impegno e ci consente di promuovere artisti emergenti, offrendo loro una piattaforma per presentare le loro opere a un pubblico più ampio.

Cosa muove la vostra famiglia a spendersi così tanto per sostenere e vivere la cultura?

La nostra famiglia considera il sostegno alla cultura come un investimento nel futuro. La cultura arricchisce le nostre vite e contribuisce allo sviluppo sociale e culturale della comunità. Crediamo che sia nostra responsabilità sostenere e promuovere iniziative culturali per creare una comunità vivace e creativa.

Autrice: Rosanna Pruccoli

Boom di abbonamenti per la stagione 2024/25 del Teatro Stabile di Bolzano


Inserzione pubblicitaria – Giuliana De Sio, Paolo Fresu, Toni Servillo, Sergio Rubini, Valeria Solarino, Paolo Calabresi, Valerio Binasco, Marco Paolini, Filippo Dini, Pippo Delbono, Stefano Massini e Manuel Agnelli tra i protagonisti della nuova Stagione del Teatro Stabile Di Bolzano (Tsb).

“Intimità sociale”: la stagione 2024/2025 del TSB afferma l’importanza vitale del teatro come punto di riferimento della comunità. Il cartellone disegnato per il Teatro Comunale di Bolzano si compone di 13 appuntamenti con l’eccellenza del teatro che nascono dall’incontro tra testi e artisti/e di altissima caratura. Al pubblico bolzanino TSB offre l’occasione di assistere a spettacoli dal respiro internazionale che avranno per protagonisti Giuliana De Sio, Paolo Fresu, Toni Servillo, Sergio Rubini, Valeria Solarino, Paolo Calabresi, Valerio Binasco, Marco Paolini, Filippo Dini, Christian Meyer, Pippo Delbono, Stefano Massini, Marco Bernardi, Andrea Bernard e Manuel Agnelli. 

Ad aprire la stagione bolzanina dal 2 al 6 ottobre sarà l’anteprima di “Mein Kampf”, il nuovo spettacolo di Stefano Massini. A 100 anni dall’uscita del testo maledetto Massini guarda in faccia, senza remore, il delirio hitleriano, perché la conoscenza impedisca il ripetersi della Storia.

Dal 24 al 27 ottobre, Paolo Fresu è autore e interprete di “kind of Miles”, un omaggio a Miles Davis, artista mitico per antonomasia, che nasce dalle musiche composte dal fuoriclasse del jazz ed eseguite dal vivo assieme a musicisti di altissimo profilo: Bebo Ferra (chitarra elettrica), Dino Rubino (pianoforte e Fender Rhodes Eletric Piano), Marco Bardoscia (contrabbasso), Stefano Bagnoli (batteria), Filippo Vignato (trombone, multi-effetti elettronici, keyboard), Federico Malaman (basso elettrico) e Christian Meyer (batteria). La regia è curata da Andrea Bernard, bolzanino dalla carriera internazionale.

Dal 14 al 17 novembre Valerio Binasco porta in scena “Cose che so essere vere” di Andrew Bovell. La commedia – interpretata dallo stesso Binasco affiancato da Giuliana De Sio e da Fabrizio Costella, Giovanni Drago, Giordana Faggiano e Stefania Medri – racconta con coraggio i meccanismi familiari. 

Un altro spaccato crudele della famiglia e della società è “I parenti terribili”, l’opera teatrale più riuscita di Jean Cocteau. Dal 19 al 22 dicembre Filippo Dini dirige e interpreta questa commedia, confrontandosi con il grande drammaturgo francese assieme a Milvia Marigliano, Mariangela Granelli, Filippo Dini, Giulia Briata e Cosimo Grilli. 

Dal 5 all’8 dicembre Toni Servillo accompagna il pubblico nel reading “Tre modi per non morire” di Giuseppe Montesano, un viaggio teatrale attraverso tre momenti culminanti in cui alcuni poeti hanno messo in pratica l’arte di non morire e ci hanno insegnato a cercare la vita: Baudelaire, Dante e i Greci.

Dal 12 al 15 dicembre TSB ospiterà “Il Risveglio” nuovo spettacolo di e con Pippo Delbono, il talento più folle del teatro, apprezzato in tutto il mondo per i suoi spettacoli poetici e visionari, capaci di mescolare autobiografia e storia.

Sergio Rubini apre quindi il nuovo anno di teatro dal 9 al 12 gennaio come autore, regista e interprete de “Il caso Jekyll”. Assieme a Daniele Russo, Rubini dà vita a una lettura psicoanalitica del celebre romanzo “Lo strano caso del Dr. Jekyll e di Mr. Hyde” con cui Robert Louis Stevenson porta alla luce il doppio che alberga in ognuno di noi. 

Dal 30 gennaio al 2 febbraio Paolo Genovese firma la sua prima regia teatrale con l’adattamento di “Perfetti Sconosciuti” suo clamoroso successo cinematografico. Una commedia brillante sull’amicizia, interpretata da Dino Abbrescia, Marco Bonini, Paolo Calabresi, Massimo De Lorenzo, Lorenza Indovina e Valeria Solarino, nella quale quattro coppie di amici scopriranno di non conoscersi per nulla. 

Marco Paolini è poi il protagonista di “Darwin, Nevada” spettacolo scritto con Francesco Niccolini e Telmo Pievani, dedicato al Charles R. Darwin più segreto, scoperto nei taccuini della trasmutazione scritti tra il 1838 e il 1842. Lo spettacolo diretto dallo scozzese Matthew Lenton, è presentato dal 27 febbraio al 2 marzo. 

Dal 4 al 16 marzo Marco Bernardi torna alla regia con “Risveglio di primavera” testo di Franz Wedekind, emblema delle condizioni giovanili di ogni tempo. Questa nuova rilettura, è ispirata al pittore di Ostenda James Ensor con le sue maschere misteriose e grottesche, grande artista contemporaneo di Wedekind. A interpretare lo spettacolo sarà una compagnia capitanata da Patrizia Milani e composta da Giovanni Battaglia, Fabrizio Contri, Giovanna Rossi affiancati da Giacomo Albites Coen, Giovanni Cannata, Bianca Castanini, Pietro Landini, Sebastian Luque Herrera, Sara Manzoni, Max Meraner, Edoardo Rossi, Emma Francesca Savoldi e Giacomo Toccaceli. 

Dal 9 al 13 aprile giunge nella Stagione del TSB “Lazarus”, l’opera rock di David Bowie, il testamento creativo del musicista che, secondo la rivista Rolling Stone, è stata la più grande rock star di sempre. Un evento speciale, presentato per cinque recite che vede Valter Malosti firmare la regia e la versione italiana del testo e il rocker Manuel Agnelli nei panni del tormentato protagonista di quest’opera, ricca di numerosi brani storici di Bowie e altri scritti appositamente per l’occasione.

Anche quest’anno la stagione in abbonamento si impreziosisce di due appuntamenti con la danza contemporanea internazionale. Dal 28 novembre all’1 dicembre Opus Ballet presenta “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare con le coreografie di Davide Bombana, mentre dal 27 al 30 marzo Kidd Pivot, compagnia canadese, punto di riferimento del teatro-danza, firma il suggestivo spettacolo “Assembly Hall”.

Parallela alla stagione in abbonamento, si snoda la terza edizione della Stagione Regionale Contemporanea realizzata in collaborazione con CSC. Il 19 novembre Bolzano ospita “Santa Giovanna dei Macelli” di Bertolt Brecht riletto dalla compagnia ravennate ErosAntEros confrontandosi con la band cult slovena LAIBACH e con un cast internazionale, composto da attori del teatro Sloveno e del Teatro Nazionale del Lussemburgo, nonché dagli interpreti italiani Danilo Nigrelli e da Agata Tomšič. 

Il 24 novembre la compagnia Abbonadanza/Bertoni porta poi in scena “Viro”, mentre il 16 aprile Jacopo Squizzato dirige e interpreta “Scandisk”, primo testo della trilogia teatrale Wordstar(s), composta da Vitaliano Trevisan. Questa tragicommedia di contemporanea umanità ha per protagonisti alcuni operai ed è interpretata, oltre che da Squizzato anche da Mauro Bernardi e Beppe Casales. 

ABBONAMENTI

Gli abbonamenti alla stagione sono in vendita fino al 26 ottobre presso le Casse del Teatro Comunale di Bolzano. 

I prezzi degli abbonamenti rimangono invariati rispetto alle passate stagioni e si confermano tra i più vantaggiosi del panorama italiano. I turni degli abbonamenti alla Stagione di Bolzano sono quattro. 

Turno A giovedì  ore 20.30; 

TURNO B venerdì ore 19; 

TURNO C sabato ore 19; 

TURNO D domenica ore 16. 

Vendita biglietti singoli per 

“Mein Kampf: dal 24 settembre.

Vendita biglietti per tutti gli spettacoli dal 22 ottobre.

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Lever: una vita per il basket


Il bolzanino Alessandro Lever gioca da qualche anno in A1 e lo scorso 18 febbraio ha vinto la Coppa Italia. Ripercorriamo con lui le origini del suo percorso e la strada che ha seguito per arrivare a diventare un giocatore professionista di pallacanestro.

// Di Till Antonio Mola

In questo numero torniamo a parlare di Alessandro Lever, giocatore di pallacanestro professionista,da poche settimane in forza alla Reyer Venezia.
Nato a Bolzano nel 1998, Alessandro e ha fatto tutta la trafila delle giovanili nella società Basket Piani; nel 2014 approda a Reggio Emilia nella Pallacanestro Reggiana dove, dopo aver disputato qualche campionato nelle giovanili, viene aggregato alla prima squadra, quindi in serie A, nel 2015.
Ma è nel 2017 che Alessandro compie il grande passo che lo porta a studiare negli Stati Uniti, precisamente a Phoenix in Arizona dove gioca per quattro anni nella squadra di basket della Grand Canyon University (GCU), arrivando a partecipare al torneo NCAA che decreta la migliore squadra statunitense di college basketball.
Finita quell’esperienza, il lungo bolzanino (208 cm) è tornato in serie A, dove ha giocato due anni a Trieste e l’ultimo a Napoli, con cui il 18 febbraio scorso ha conquistato la Coppa Italia battendo in finale la Olimpia Milano.

L’INTERVISTA

Alessandro, partiamo dalla conquista della Coppa Italia… 

È stata un’emozione bellissima. Diciamo che neanche noi all’inizio ci credevamo. Siamo entrati nella fase finale delle migliori otto per un pelo. Partivamo da una posizione svantaggiosa, perché vi siamo arrivati reduci da tre sconfitte. In una di queste, in casa, avevamo perso di venti punti giocando malissimo, quindi siamo andati alle finali per giocarcela contro tutti. Poi, dopo la prima partita, abbiamo preso il via e non ci siamo più fermati fino alla vittoria della Coppa Italia.

Sicuramente una grandissima soddisfazione. Anche in serie A vi siete salvati con largo anticipo… 

Ci siamo salvati giocando una seconda parte di stagione sicuramente non al nostro livello. Ma con la conquista della Coppa Italia è salita anche l’ambizione e ci sarebbe piaciuto arrivare ai playoff per giocarcela e per provare a portare a casa qualche vittoria.

Parliamo del tuo successo personale. Sicuramente l’hai raggiunto per gradi. Secondo te quanto è stata importante l’esperienza americana da un punto di vista sportivo?

Sicuramente mi ha permesso di fare un salto di qualità, perché mi ha catapultato nel mondo dei semi professionisti, provenendo comunque da una società di altissimo livello con le giovanili come la Pallacanestro Reggiana. Quindi quei quattro anni mi hanno aiutato a crescere e a prendere più fiducia nei miei mezzi e confidenza col gioco.

Oltretutto sei stato uno dei migliori realizzatori nella storia di GCU…

Sì, sono stato il terzo miglior realizzatore della storia. Diciamo che l’inizio è stato un po’ difficile perché giocavo poco e non bene. Quando l’allenatore mi ha messo in quintetto un paio di partite, è poi scattato qualcosa e sono riuscito a ripagare la fiducia giocando delle buone annate.

A inizio estate di quest’anno hai rescisso il contratto con Napoli e dopo qualche settimana c’è stato l’annuncio del tuo approdo alla Reyer Venezia. Cosa significa per te questa nuova sfida?

Sicuramente la Reyer Venezia punta ad essere tra le prime tre – quattro squadre del campionato. È un club di altissimo livello che partecipa ad una competizione importante come l’Euro Cup, la seconda competizione continentale dopo l’Eurolega. Vogliono far bene, vogliono vincere e sarà una sfida importante che mi permetterà di capire a che punto sono della mia crescita e di competere e giocare contro giocatori di altissimo livello.
Il mio obiettivo è di cercare di aiutare la squadra a vincere le partite, lottando su tutti i palloni.


Alessandro Lever proviene da una famiglia sportiva: la mamma, Annalisa Piccoli, ha giocato in Serie A2 nel Basket Club Bolzano, proveniente dal Montecchio Maggiore e dal vivaio della Primigi Vicenza, squadra campione d’Italia e d’Europa per molti anni. Il papà Franco ha attraversato tutte le categorie del Basket Piani, dove ha anche allenato a lungo. Suo padre, Donato, scomparso nel 2007, è stato uno dei fondatori e dirigenti della società. Anche la sorella di Alessandro, Anna, ha giocato a basket prima di passare alla pallavolo, arrivando a giocare in Serie B con il Neruda, fino a un infortunio che ha concluso la sua carriera sportiva.

Franco Lever, come sono stati gli esordi di Alessandro?

Alessandro ha iniziato a giocare a basket a sei anni. In palestra c’erano Paola Mazzali, Laura Lazzari e mamma Lisa ad allenare. L’anno dopo sono subentrato io, assistito da Matteo Moretti. Ho allenato la squadra fino al primo anno Under 13, poi sono subentrati prima Thomas Minati e poi Gianluca Russo.

Una figura fondamentale nel percorso di crescita di Alessandro a Bolzano è stato Franco Socin. Di tutti gli allenatori, è colui che continua ad informarsi e colui che nella pausa estiva gli dedica il suo tempo per allenamenti individualizzati. Si tratta sicuramente del più grande esperto di basket a Bolzano.

Il tuo papà, Donato – che purtroppo non è riuscito ad assistere all’esplosione, sportivamente parlando, di Alessandro – affermava che suo nipote, seppur alto, non aveva le qualità per ambire al basket che conta… 

La frase che gli attribuisci in realtà è la riformulazione di un concetto espresso da un fisioterapista che visitò Alessandro da piccolo, il quale affermò “È come se avesse il motore di una 500 e la stazza di un TIR.” Alessandro ha avuto uno sviluppo muscolare rallentato rispetto a quello scheletrico, ma in linea con l’età. Per questo motivo, per emergere ha dovuto lavorare molto sulla tecnica, in quanto la forza non bastava.

Oggi, guardando i risultati ottenuti da Alessandro, possiamo dire che quel “motore” ha dimostrato di avere la grinta e la determinazione per guidarlo fino ai vertici del basket che conta, superando ogni ostacolo con il lavoro e la passione.

Autore: Till Antonio Mola

Nuova scuola primaria: al via il countdown


Per gli scolari della Primaria di San Giacomo si avvicina il momento per conoscere tutte le novità di quella che presto sarà la loro nuova scuola, ormai in dirittura d’arrivo. Addio agli stretti spazi dei container; secondo le stime attuali, i bambini potrebbero entrare nelle loro nuove aule già dopo le festività natalizie.

Posata la prima pietra il 2 febbraio di un anno fa, con l’inizio del nuovo anno scolastico 2024/25 le lezioni all’interno dei container in via Maso Hilber a San Giacomo hanno i giorni contati. 

Erano decenni che si attendeva questo momento tra la popolazione, cresciuta in modo considerevole grazie ai nuovi quartieri residenziali e per cui la vecchia struttura scolastica – risalente agli anni Cinquanta – era ormai da tempo inadeguata. Stiamo parlando di spazi piccoli e, soprattutto, una netta separazione tra scuola tedesca e scuola italiana, ormai anacronistica. 

La nuova struttura infatti, che ospiterà cinque sezioni – tre italiane e due tedesche, con possibilità di allargarsi a una sesta sezione – darà la possibilità ai due gruppi linguistici di interagire durante le ore scolastiche, sia negli spazi comuni tra le classi, sia  grazie ad aule in condivisione come quella di musica, quella di informatica e quella multimediale.

Sono stati due anni con qualche difficoltà quelli affrontati all’interno della scuola provvisoria formata dai container, per i bambini di San Giacomo ma, per chi avrà la fortuna di usufurire della nuova struttura, sarà stato un tempo ben speso. 

Secondo le stime attuali, i bambini potrebbero entrare nelle loro nuove aule dopo le festività natalizie.

Gli stretti spazi dei container – che hanno causato anche non poche polemiche tra i genitori – saranno sostituiti da aule e corridoi ampi e luminosi, in una struttura concepita e realizzata, nello specifico dalla ditta Lovisotto, coniugando innovazione e ecosostenibilità, con certificazione di efficienza energetica.

I riscaldamenti saranno a pavimento, in un edificio che potrà ospitare un massimo di 625 bambini, e – oltre alle aule per la didattica – ospiterà un polo bibliotecario, una cucina con mensa, e anche una sezione di asilo nido.

La scorsa primavera inoltre, l’attuale sindaco Seppi ha fatto un sopralluogo insieme ai tecnici per verificare la possibilità di realizzare il progetto di un orto didattico condiviso tra scuola italiana e tedesca, nella parte superiore della scuola.

Le aspettative di genitori, bambini e personale scolastico sono alte. Particolarmente apprezzato è il progetto del polo bibliotecario, così come la possibilità della sezione del nido.

I bambini, passando tutti i giorni davanti alla struttura ormai quasi completa, apprezzano le dimensioni delle vetrate, immaginando probabilmente già quello che potranno osservare dall’alto delle aule.

Il progetto è finanziato da entrambi i comuni di Laives e Bolzano e servirà quindi anche la comunità sangiacomotta posta sotto amministrazione bolzanina. 

La nuova scuola darà sicuramente nuova linfa al paese, prima di tutto come nuovo centro per l’istruzione e l’aggregazione tra studenti dei due diversi gruppi linguistici, ma anche architettonicamente, con un edificio all’avanguardia in cui sarà un piacere entrare ogni giorno.

Autrice: Raffaella Trimarchi

Teatro Cristallo: al via la stagione 24/25

INSERZIONE PUBBLICITARIA – “Diffondiamo bellezza”: un programma ricco e diversificato da settembre a maggio.

Prosa, concerti, spettacoli per bambini, il meglio del teatro amatoriale, corsi, laboratori, incontri e presentazioni di libri: una stagione da non perdere quella del Teatro Cristallo!
Il cartellone è realizzato grazie al supporto dell’Assessorato alla Cultura Italiana della Provincia Autonoma di Bolzano, dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Bolzano, della Regione Trentino Alto Adige. Tra i principali sponsor figurano la Fondazione Cassa di Risparmio e Alperia Spa ai quali si aggiungono anche ITAS Mutua e Despar, Interspar ed Eurospar. Un grazie per il sostegno va a: Cassa di Risparmio di Bolzano, Avis Bolzano, Caaf CGIL, Printyway, Zorzi, Radio Sacra Famiglia inBlu, Audiotek, Cittadini dell’Ordine, Mc System, C.S.U., Hypo Leasing Voralberg, Lars Communication, Studio Alfa, Family Salus, Elena Hair, Studio Santoro, Koch Ohg, B&R Service ed Estel Deko, la ditta che si è occupata di sostituire il primo settore delle poltrone della platea del Cristallo.
“Diffondiamo bellezza” è il leitmotiv che vuole portare al centro il fascino dello spettacolo dal vivo e l’importanza del confronto, così come ci hanno insegnato grandi menti dell’Italia moderna, da Franco Basaglia, al quale è dedicato il primo spettacolo di stagione (il 02/10) “(Tra parentesi). La vera storia di un’impensabile liberazione”, a Tina Anselmi, alla quale è dedicato un omaggio (il 3/10) che vedrà dialogare insieme Rosy Bindi e Anna Vinci.
Grande attesa per i Racconti di Musica de L’Obiettivo: l’08/10 Paola Turci, accompagnata da Gino Castaldo presenterà “Il tempo dei giganti”, il triennio d’oro della canzone italiana (1979-1981). Seguirà, il 12/11, il concerto di Niccolò Fabi, Discoverland, e quello di Maurizio Vandelli il 29/11. A Natale ci sarà il Gospel con Meachum Clarke e True Purpose mentre il 24/01 la Merano Pop Symphony Orchestra proporrà il repertorio dei Beatles. Chiuderà la rassegna, il 28/02, “Alla ricerca dell’uomo ragno” di e con Mauro Repetto.
Per il pubblico dei piccoli pronta la rassegna “Il teatro è dei bambini” di teatroBlu, con “Caro Lupo” (il 26/10), poi “Piccoli principi e principesse” (il 09/11) e la nuova produzione di teatroBlu “Vassilissa la bella” (il 23/11). La rassegna include classici rivisitati come “Le nuove avventure dei Musicanti di Brema” (il 14/12) o “Cipì”, tratto dalla penna di Mario Lodi (il 22/02). Spazio anche al teatro circo con “Boa” (l’11/01) e spettacoli delicati e simpaticissimi, come “Punto e punta” (il 25/01) e “Acquerello il mio asinello” (l’08/02). TeatroBlu organizza anche un ciclo di conferenze sulle emozioni col Servizio Psichiatrico del Comprensorio Sanitario di Bolzano nonché una serie di corsi e laboratori per bambini, giovani ed adulti.
Molto apprezzata è poi la rassegna del Cristallo “In Scena”, realizzata col TSB per le date di prosa e col Centro Servizi Culturali Santa Chiara per quelle di danza. Apre Elio, il 23/10, con il suo “Quando un musicista ride”, seguito da “Otello, di precise parole si vive” con Lella Costa. Il 4/12 ci sarà “Tango Gala” con otto tangueros argentini e italiani mentre l’11/12 Mario Perrotta presenterà il suo “Come una specie di vertigine”, dove interpreta il Nano di Calvino. Il 23/12 ci sarà “Lo Schiaccianoci” del Balletto di Siena mentre il 21/01 Caterina Guzzanti in “Secondo lei” narrerà le dinamiche nascoste che regolano i rapporti all’interno di una coppia. A febbraio due spettacoli dedicati all’ambiente: il 5 la Banda Osiris e Telmo Pievani in “Allegro Bestiale” ed il 19 Gli Illusionisti della Danza presenteranno “H2OMIX”, spettacolo sostenuto da Alperia Spa. Il 20/02 Serena Sinigaglia dirigerà 12 donne ne “L’Empireo” ed il 3/03 Amanda Sandrelli e Gigio Alberti saranno i protagonisti di “Vicini di casa”. Chiuderà la danza “Amour, acide et noix” (il 19/03) con la compagnia canadese DLD. Il 22/03 andrà in scena “Sissi. L’Imperatrice”, il racconto dell’inquieta vita dell’Imperatrice Elisabetta d’Austria. Il 28/03 è in calendario “Caravaggio. Di Chiaro e di Oscuro” con Luigi D’Elia. Il 09/04 Chiude “Un gioco senza amore” che racconta la storia di una famiglia distrutta dal gioco d’azzardo.
Brillante la rassegna “Buona domenica a teatro” della Uilt: dieci i titoli, con musical, come “Forza venite gente” della Compagnia Strapaes (il 06/10) o “Belle & Beast. La Bella e la Bestia” con la compagnia Voci dal Nord (il 17/11), spettacoli comici come “Feisbuc Sister Cianel” della Filo di Laives (il 27/10), “L’usèl del marascial” (il 3/11) o “Tu per colpa del pizom”. Spazio per i classici come “Buon Natale”, presentato da Luci della Ribalta (il 15/12) o “Il teatro comico” di Goldoni (il 16/02). In cartellone anche nuove compagnie come Guildy con “Il libraio che ingannò l’Inghilterra” (23/03), spettacolo vincitore di “FUTURA”, la residenza artistica organizzata dal Comune di Bolzano. Infine, due proposte extra, ossia il concerto “Lucio&Lucio” (il 15/03) e Ballet & Theater Magic con l’Anastasiya Ballet School (il 25/05).
A tenere alta al Cristallo l’attenzione sui temi della diversità è il Teatro la Ribalta: il primo appuntamento è con “Circo Kafka” di Roberto Abbiati di Teatro Metastasio (il 13/12), poi appunto “Caravaggio. Di chiaro e di oscuro” (28/03) e lo spettacolo “Solo Goldberg Variations” della compagnia di Virgilio Sieni, emblema delle ricerche sul corpo e sui linguaggi della danza e dell’arte. Inoltre, sempre la Ribalta propone un laboratorio di scrittura d’esperienza diretto da Lea Melandri e destinato alle donne (il 23/11).
Sempre le donne sono al centro di “Everyday Women’s Day”, percorso che il Cristallo realizza in collaborazione coi Consultori Kolbe e Aied, il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio e Itas Mutua. Il 25/01 è previsto “Il ciclo che spettacolo”, laboratorio con Gaia Mureda per ragazzine dai 10 ai 12 anni che “mette in scena” ciò che accade nel corpo femminile durante lo sviluppo. Il 28/01 Gianna Coletti presenterà “Mamma a carico. Mia figlia ha novant’anni”, un monologo sul rapporto tra una donna di cinquant’anni e la sua anziana madre. Il 02/02 Chiara Francini si abbandonerà ad una trascinante confessione autobiografica mentre il 01/03 ne “Il Sen(n)o” Lucia Mascino racconterà i danni dell’esposizione precoce alla sessualizzazione e alla pornografia nell’era di internet. Il 20/03 verrà presentato il docufilm di Alessandro Pasian e Francesco Guazzoni “Il coraggio delle libertà” sui settant’anni di Aied ed il 27/03 la psicoterapeuta Giada Mondini terrà una serata sul tema dell’amore sofferto e le relazioni tossiche. Sempre in questo percorso sono previsti anche due appuntamenti “pratici” con Roberto Crivellari e Camilla Koob sul tema della gestione dei rischi familiari. Dedicato alla prevenzione degli abusi e delle violenze di genere è “Insieme contro la violenza di genere” realizzato dal Teatro Cristallo, dal Cristallo Young e da Unicef Bolzano in collaborazione con il Comune di Bolzano, Gea, Assb e la Polizia di Stato e con il sostegno di Despar, Eurospar, Interspar. Ospite d’eccezione sarà Gino Cecchettin, padre di Giulia, che presenterà il suo libro “Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia” (13/11 ore 18 e 14/11 matinée per le scuole). Il 22/01, invece, è previsto il docufilm di Giovanni Soldini e Giovanna Mainardi “Un altro domani”. Per “Le vie del sacro”, percorso che il Cristallo cura con Acli sede provinciale di Bolzano (grazie al finanziamento del 5X1000 Irpef – annualità 2023) e con la Diocesi di Bolzano-Bressanone sono previsti una mostra sull’Architetto Barluzzi: “Chiese e Santuari in Terra Santa” a cura di Enrico Pedri, una serata dedicata a Maria di Nazareth “Rosa Mystica” con Sandra Passarello e D’Altrocanto Duo (28/11), la proiezione del film “Across” con la regista Irene Dorigotti (13/03), presentazioni di libri come “Un giorno tutto questo sarà tuo” (18/11) con Lidia Ravera o “Teologia morale, sessuale e familiare. Una prospettiva di etica relazionale” con padre Martin Lintner (17/03), lo spettacolo teatrale “Rumba” (24/03) di Ascanio Celestini su San Francesco d’Assisi e due conferenze della Società Dante Alighieri di Bolzano curate dal prof. Gregorio Vivaldelli su Dante Alighieri “Con il bene vinci il male” (11/11) e “Libertà va cercando” (25/03). “Madre Terra” quest’anno propone la collaborazione con Fondazione Altromercato per una serata, l’11/10, (conferenza + show cooking) sul Guatemala, la proiezione di un documentario dedicato all’Alto Adige, “Dodici di noi” (21/11) e “Naufraghi senza volto” con Laura Curino e Renato Sarti, in scena il 02/04, dedicato ai profughi morti in mare. “Tutta tua la città” quest’autunno si concentrerà invece sulla famiglia Sola Rinfreschi e su “La storia dei librai erranti a Bolzano” (il 22/11). Il percorso “Sentieri culturali” dedicato alla montagna, realizzato con il CAI-Sezione di Bolzano, offre due appuntamenti, uno “La cura della pelle in montagna” il 17/10 e l’altro “Camminare in città”, il 06/02. Con “Note leggere” invece il Cristallo propone intrattenimento, divertimento e concerti: si parte il 04/10 con “Tribute to the Blues Brothers” per proseguire con il monologo di Lucio Gardin sul vino e le sue virtù fino al musical “Grisù. Un drago senza paura!” per i 60 anni del draghetto pompiere. Con Unicef Bolzano il Cristallo collabora per “Uniti per i bambini” ed ha in calendario moltissimi appuntamenti: da Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta che presenterà “Allenare alla vita”, un incontro realizzato grazie alla collaborazione con le OfficineVispa di Bolzano, alla ripresa del format teatrale di San Patrignano pensato per le scuole e gli adolescenti “Il posto giusto”, una lotta contro gli abusi di sostanze mentre il maestro Franco Lorenzoni presenterà il suo libro “Educare controvento”. Unicef Bolzano collabora anche alla realizzazione di numeri laboratori del Centro Giovani Cristallo Young che ha un ricco programma di proposte per bambini, giovani e anche adulti da ottobre in poi.

Teatro Cristallo
www.teatrocristallo.it
Orari di cassa: lun al ven 16.30 – 18.30, gio e sab 10 – 12 e un’ora prima di ogni spettacolo

Gianna Tosello e la sua esperienza con il tumore al seno al servizio delle donne

Anche se molto conosciuta come artista Gianna Tosello preferisce definirsi “creativa”.

Nata a Sarajevo, da padre italiano e madre slava giunge a Merano da bambina. Da giovane dopo le scuole superiori frequentate a Merano intraprende i suoi studi a Milano diplomandosi presso l’Istituto di abbigliamento Marangoni e come modellista presso l’Istituto Callegari. Ne scaturì una intensa attività lavorativa come stilista di abbigliamento a Milano, Roma e Torino ma nel 1992 decise di rientrare a Merano dove continuò la sua attività di stilista e aggiunse quella di artista. Come artista è soprattutto il mondo delle donne ad interessarla e speciale è la sua attenzione sui fatti di violenza contro le donne. Le sue opere diventano veri e propri moniti, richiami contro la violenza, richieste di aiuto per tutte quelle donne che si trovano in difficoltà. Ed è nuovamente un grido d’allarme che muove l’intervista di oggi. Dopo aver vissuto quest’inverno in prima persona il tumore al seno Gianna ha deciso di parlarne nella speranza che la sua esperienza possa essere d’aiuto ad altre donne. In Italia si ammalano circa 45 mila donne all’anno e anche in Alto Adige sono più di 400. Gianna intende infatti rivolgersi alle donne -amiche o sconosciute- ma donne, e consigliarle a prendersi cura di sé e dedicare il tempo necessario ai controlli periodici di screening. Quando la diagnosi le ha scosso la quotidianità piena di arte e di bellezza, Gianna Tosello si è rivolta con fiducia al chirurgo meranese -ma in servizio all’ospedale di Bolzano- con all’attivo 3.560 interventi di cui 1.800 al seno, Romano Polato. Il chirurgo Polato è infatti il responsabile della “Breast Unit” del San Maurizio formata da 25 specialisti che lavorano in equipe. L’Unità senologica del San Maurizio che ha iniziato il suo percorso sin dal 2010 è certificata Eusoma, ossia i criteri che garantiscono la qualità degli interventi diagnostici e terapeutici provvedendo a tutte le discipline specialistiche previste. Una donna operata in un Centro certificato Eusoma ha il 10% in più di possibilità di sopravvivere rispetto ad una paziente trattata altrove.

Perché ha deciso di parlare apertamente della sua esperienza?
Troppo spesso incontro donne, soprattutto molto giovani, che trascurano l’autopalpazione quotidiana e i controlli periodici al seno come la mammografia. Altre volte incontro donne prese dal panico alla scoperta di un nodulo.

Cosa ha provato davanti alla diagnosi che Le è stata fatta?
Razionalmente, quasi con fatalismo; a 72 anni le probabilità di trovare qualche problema di salute è alto. Una donna su quattro rischia un tumore, e io non faccio eccezione, lo stupefacente era che si trattava di recidiva di due tumori operati con successo diciotto anni prima, di cui conservavo solo una modesta cicatrice. I cinque anni canonici dopo i quali dovresti essere fuori pericolo, nel mio caso sono stati un dato relativo. Realisticamente; oggi la mortalità è molto diminuita, la scienza ha fatto passi da gigante. L’unica cosa che mi spaventava era la chemio, che fortunatamente non ho dovuto fare; il tumore era stato preso in tempo proprio grazie ai controlli fatti al reparto di senologia dell’ospedale dove ho trovato personale meraviglioso e una dottoressa ecografa estremamente accurata, responsabile ed umana.

Si è rivolta con fiducia al dottor Romano Polato, lo conosceva o ne aveva sentito parlare?
Ho cominciato ad informarmi sul dove e soprattutto da chi farmi operare. Sono arrivata al dottor Polato attraverso un paio di amiche sue ex pazienti. Fin dal primo incontro ho avuto fiducia in lui. Ulteriori controlli hanno rivelato un altro carcinoma all’altro seno, per cui a questo punto è stato necessario procedere alla mastectomia bilaterale totale, con ulteriore svuotamento di un cavo ascellare, il linfonodo Sentinella era positivo. Al di là del danno estetico, a cui si può rimediare con la ricostruzione, nel mio caso l’intervento non è stato doloroso, o particolarmente complicato, ma ho seguito con cura tutto l’iter consigliato dall’equipe e eseguito con anche gli esercizi consigliati dopo l’intervento.

Cosa si sente di consigliare alle donne?
Non farsi prendere dal panico, oggi fortunatamente non è più una sentenza di morte o l’annuncio di dolori atroci. è però molto importante informarsi e non avere timori o pudori di parlarne con chi ha già vissuto l’esperienza, ed è in grado di dare qualche consiglio e fornire qualche dritta. è importante interiorizzare che siamo tutte sulla stessa barca, parlarne è importante e può essere un grande aiuto.

Lei si sta rivolgendo alle donne di una particolare fascia di età?
Mi rivolgo a tutte le donne che abbassano la guardia, anche le ventenni che essendo molto giovani credono di non correre rischi. Anche se il periodo ritenuto più a rischio è quello della menopausa, nessuno è esente, neppure le ultraottantenni. Ciò che noi donne dobbiamo interiorizzare è che è importante arrivare in tempo e ciò è possibile solo se ci imponiamo di “essere regolari nei controlli!”.

Cosa consiglia ai compagni delle donne colpite da tumore al seno?
Personalmente sono molto fortunata, il mio compagno ha saputo starmi vicino in ogni fase sostenendomi e facendomi sentire importante. A tutti gli uomini raccomando presenza, vicinanza e ovviamente amore, panacea di tutti i mali.

Redattrice: Rosanna Pruccoli

Meditare nella natura

Il primo percorso in Italia di mindfulness si trova in Alto Adige, più precisamente sul Monte Golfrion, sui pendii delle Dolomiti a 1872 metri di altitudine. Il percorso – liberamente percorribile da chiunque – è stato ideato dallo Psicologo del Benessere e Istruttore Mindfulness Thomas Bernagozzi che oggi andremo ad intervistare per conoscere meglio il progetto.

Ciao Thomas, raccontaci qualcosa di te…
Sono nato e cresciuto a Bolzano, ho fatto il liceo qui e prima di iniziare l’università ho deciso di prendermi un anno sabbatico in giro per il mondo per fare delle esperienze sia lavorative che di vita che mi permettessero di scegliere poi in maniera più consapevole il mio percorso di studi. Grazie alle esperienze fatte in Australia e in Irlanda mi sono approcciato all’esperienza della meditazione e della mindfulness. Quando sono ritornato in Italia ho iniziato il percorso di studi a Milano di psicologia e poi ho svolto la magistrale in psicologia per il benessere. Parallelamente ho fatto anche il percorso per poi diventare istruttore di mindfulness, e quindi il percorso per divenire psicoterapeuta.

Come ti sei avvicinato al mondo del benessere ambientale?
Già a livello universitario avevo iniziato a proporre progetti, corsi e seminari per quanto riguarda la promozione del benessere psicologico attraverso l’ambiente architettonico, collaborando con designer e architetti per creare ambienti di benessere per aziende, ospedali, alberghi e luoghi per privati.

Perché hai deciso di creare un percorso di mindfulness ad Obereggen?
L’ambiente che promuove più benessere, e si è visto dagli studi, è la natura. Ho iniziato a proporre dei primi corsi di mindfulness nei parchi da me a Milano, ma nel 2021 sono tornato per un po’ a Bolzano (la mia vita ancora adesso si divide tra Bolzano e Milano) e sono entrato in contatto con la società impianti di Obereggen per proporre delle attività in natura di meditazione. Successivamente con Thomas Hundertoller siamo andati sul luogo per trovare i vari spot dove fare queste esperienze e ho scoperto il monte Golfrion, un posto devastato dalla tempesta Vaia su cui era già presente un sentiero che è stato utilizzato dalle macchine e dalle pacchere per risistemare l’ambiente. Ho percepito da subito questo luogo come un posto mindfull; quindi, è stato molto facile scrivere le meditazioni e creare questo progetto.


Che cos’è Mindfull Latemar?
Mindfull Latemar è il primo sentiero immersivo di mindfulness in Italia. Altrove si possono fare esperienze di mindfulness e meditazione ma un sentiero vero e proprio strutturato e fruibile sia con un istruttore che da soli con l’ausilio un’App gratuita per lo smartphone non esisteva. È una vera e propria esperienza di benessere, come piace identificarlo a me; meditare nell’ambiente naturale ci permette di percepire maggiormente il contatto con la natura.

Che cos’è la Mindfulness?
Non è nulla di trascendentale: significa consapevolezza, in italiano. è la consapevolezza dell’essere presenti nel qui e nell’ora; qualcosa che noi facciamo poco, perché siamo sempre proiettati in avanti e indietro nei nostri pensieri.

Il percorso come funziona?
L’esperienza dura circa due ore ed è raggiungibile partendo direttamente da Obereggen o in alternativa partendo da Predazzo o da Pampeago. Il percorso ha diciotto stazioni e in ogni stazione si fanno delle meditazioni realizzate su misura per ogni luogo. Il sentiero è aperto a tutti e alla portata di tutti. Stiamo parlando di bambini, adulti, anziani e famiglie. Chiunque può fruire di questo percorso meditativo.

Cosa ci si porta a casa grazie a questa esperienza?
Quello che dico sempre è che il vero cammino inizia dopo questa esperienza: è molto facile essere consapevoli quando si è immersi nella natura, staccati dal mondo. Diventa più difficile quando si torna in città dove c’è molto più stress. Poi però chi svolge il percorso capisce che la meditazione è qualcosa che si può praticare ogni giorno e che può avere un impatto anche sugli altri.

Redattore: Niccolò Dametto

Un’astista a Innsbruck

Due ori ai campionati italiani U18 e U23, due argenti ai campionati italiani U16, un bronzo agli italiani U23 e una doppia partecipazione ai campionati europei. Lei è Nathalie Kofler, la più forte astista in regione. Abita a Lana, ma studia a Innsbruck. Segni particolari? Le piace volare in alto! Oggi andremo a scoprire qualcosa di più sulla sua vita e a conoscere meglio il salto con l’asta.

Ciao Nathalie, raccontaci in breve chi sei…
Sono Nathalie Kofler, ho 23 anni e sono detentrice del record altoatesino nel salto con l’asta. Sono nata e cresciuta a Lana, ho frequentato le scuole a Merano con indirizzo FOS Biotecnologie con indirizzo sport e alimentazione e, successivamente, ho iniziato a studiare questi due ambiti a Innsbruck.

Quando ti sei avvicinata al mondo del salto con l’asta?
Nel 2012 ho iniziato a praticare l’atletica leggera e ho subito scoperto che il salto con l’asta sarebbe stata la disciplina che avrei praticato. Tuttavia, nei primi quattro anni non l’ho fatto regolarmente, perché praticavo anche le prove multiple. Nel 2016 sono arrivata seconda ai campionati italiani cadetti e ho deciso di concentrarmi esclusivamente in questa disciplina, il che significava allenarmi anche in inverno, fuori al freddo, perché in Alto Adige un impianto indoor dove si può saltare non c’è… purtroppo.


Ultimamente hai stabilito il tuo nuovo personale… come ti senti?
Mi ho sentito molto grata e sollevata, ma non completamente soddisfatta. Sono tornata da due anni difficili, ho avuto un grave infortunio dove mi sono fratturata la quarta vertebra lombare. Sono molto fiera di me stessa per aver continuato a lavorare e per non aver mai perso la fiducia in me stessa.

L’asta è una delle discipline più tecniche dell’atletica leggera, quali sono le cose più difficili che fai mentre salti?
Dico sempre che il salto con l’asta è come un enorme puzzle! Ci sono tantissimi aspetti tecnici ma anche mentali da tenere in considerazione. Le due cose più importanti sono la rincorsa e lo stacco. È fondamentale avere uno stacco alto, forte e non troppo distante o vicino per poi lavorare bene nella fase d’infilata. Devi mettere assieme tutti questi pezzi per poter saltare in alto e con costanza.

Quante volte a settimana ti alleni e cosa fai durante gli allenamenti?
Dipende dal periodo, ma normalmente mi alleno sei volte alla settimana per circa tre ore a sessione. In preparazione, gli allenamenti sono più intensi, anche con più sessioni, mentre durante la fase delle gare facciamo tutto il necessario per farmi sentirmi veloce, forte e pronta. Gli allenamenti comprendono sessioni di tecnica, sessioni di velocità, sessioni di palestra in combinazione con esercizi di pilometria e sessioni di ginnastica artistica. Poi ci sono le gare.

Il territorio in cui vivi ti ha aiutato nel raggiungere i tuoi risultati?
Ho iniziato ad allenarmi a casa mia, a Lana, ma sapevo che sarei dovuta andare altrove per raggiungere i miei obiettivi. Non abbiamo strutture al coperto in Alto Adige, e allenarsi al freddo tutto l’inverno è molto difficile. Per questo motivo, ho deciso di trasferirmi a Innsbruck e farmi allenare dal mio attuale coach Thomas Neuhauser. Sono molto grata di tutto questo e della squadra che mi supporta sempre!

Che cosa ti piace di più di questo sport?
Mi piace perché questo sport è davvero complesso. Non è mai noioso e richiede allenamenti molto vari. Non devo solo saper saltare con l’asta, ma anche essere forte in palestra, veloce e sapere praticare ginnastica artistica. Poi il momento in cui superi l’asticella è un’emozione indescrivibile!!

Hai altri hobby al di fuori dello sport?
Sì, mi piace molto cucinare, soprattutto in modo sano. Inoltre, mi piace molto viaggiare e scoprire nuove culture. Queste due passioni mi permettono di staccare la testa e rilassarmi un po’.

Redattore: Niccolò Dametto