Volare e dipingere

Philip Gaida è nato a Parigi. Appassionato di arte e aeronautica, si laurea in arte all’Ecole des Beaux Arts di Parigi e come pilota all’Accademia Aeronatica di Daytona in Florida (USA).
Appassionato anche di sport, insegna vela, windsurf, kayak e sci dall’età di 17 anni. Dopo gli studi ha viaggiato per 15 anni in giro per il mondo lavorando come artista, pilota o istruttore sportivo a seconda delle opportunità. In Italia da 25 anni lavora come pittore e decoratore. Risiede a Bolzano.

La cosa che più mi piace di me.
Provo a non essere mai indulgente con me stesso.

Il mio principale difetto.
Accettare i miei difetti.

La volta in cui sono stato più felice.
Quando ho dipinto in diretta davanti a tanti bambini.

Da bambino sognavo di diventare…
Artista o pilota di aereo.

La persona che ammiro di più.
Antoine de St. Exupéry, pilota, scrittore, artista.

Un libro da portare sull’isola deserta.
Venerdì o il limbo del Pacifico, di Michel Tournier.

Un capriccio che non mi sono mai tolto.
Sognare cose impossibili.

La mia occupazione preferita
Scoprire cose nuove.

Il mio musicista preferito.
Jimi Hendrix.

Il mio pittore preferito.
Edward Hopper.

La qualità che preferisco in un uomo e in una donna.
La positività.

Dico bugie solo…
Quando la vita mi sembra triste e noiosa.

La mia paura maggiore.
Lasciare che i ricordi prendano il posto dei sogni.

Mi sono sentito orgoglioso di me…
Quando mi è stato detto che avevo sviluppato un stile personale in pittura.

Il mio motto.
Mai dire “non fa per me” o rinunciare senza avere provato…

Il mio primo ricordo.
La città di Parigi, da piccolo…

Dove a vedo tra dieci anni.
A girare il mondo.

Per un giorno vorrei essere
In volo con le Frecce Tricolori.

Sciare anche in Australia

È nato a Bolzano, ha 48 anni, ma ha vissuto molto tempo a Roma. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze motorie si è laureato in Osteopatia e poi specializzato in Medicina cinese. Appassionato da sempre di sport e natura durante gli studi ha lavorato anche come maestro di sci.

La cosa che mi piace di più di me stesso. 
La caparbietà.

Il mio principale difetto. 
La testardaggine.

La volta che sono stato più felice. 
Quando sono nati i miei figli.

Da bambino sognavo di diventare… 
Un  maestro di sci.

L’errore che non rifarei. 
Impegnarmi a fare qualcosa senza poi portarla a termine…

La persona che invidio di più.
Nessuno in particolare.

La persona che ammiro di più.
Bernard Moitessier.

Un libro da portare sull’isola deserta. 
La Lonely Planet!

Il capriccio che non mi sono mai tolto. 
Nessuno… è più forte di me!

L’ultima volta che ho perso la calma. 
Quando mi hanno obbligato a tenere la mascherina all’aperto.

L’ultima volta che ho pianto.
Quando ho perso mio papà.

La mia occupazione preferita.
Fare l’osteopata.

Il paese dove vorrei vivere. 
L’ Australia… lì la natura è magnifica.

Il fiore che amo…
Anche se non è un fiore, direi sicuramente la palma!

Il mio piatto preferito. 
Puree con la mozzarella.

Il mio musicista preferito. 
Barry White.

Del mio aspetto non mi piace…
I capelli che cadono.

Non sopporto… 
L’ipocrisia.

La qualità che preferisco in un uomo.
La fermezza.

La qualità che preferisco in una donna. 
La simpatia.

La mia paura maggiore. 
Il tempo che corre…

Il giocattolo che ho amato di più. 
Il pallone.

La disgrazia più grande…
Vivere senza entusiasmo.

L’oggetto a cui sono più legato. 
L’orologio.

La massima stravaganza nella mia vita. 
Aver lavorato come maestro di sci in Australia.

Mi sono sentito orgoglioso di me stesso quando… 
Mi sono laureato in Osteopatia.

Il mio motto. 
Carpe diem.

Il mio primo ricordo.
Una gru giocattolo gialla, regalata da mio papà.

Dove mi vedo tra dieci anni. 
Su una barca  a vela a fare il giro del mondo.

Per un giorno vorrei essere. 
Il genio della lampada di Aladino.

Nel mio frigorifero non manca mai…
Il succo di sambuco.

Se fossi un animale sarei…
Un cane lupo.

Disegnare, amare e illuminare

Greta Ballerini, 28 anni, è nata all’Isola d’Elba nel dicembre 1992. Appassionata di cucito e bellezza, confeziona abiti da quando aveva 12 anni e da poco ha aperto la sua piccola impresa, uno studio di Moda. Crea abiti da sera e costumi da bagno su misura. Ama viaggiare e leggere.

La cosa che mi piace di più di me stessa.
Il carattere solare e il viso sorridente.

Il mio principale difetto. 
Tendo a essere troppo schietta alle volte. Non so mentire.

La volta in cui sono stata più felice.
Quando la mia mamma mi ha detto “credo in te e nel tuo talento”.

La volta che sono stata più infelice.
Quando ho scoperto il tradimento di una cara persona…

Da bambina sognavo di diventare…
Un’attrice. 

La persona che ammiro di più.
La stilista Elisabetta Franchi. 

Un libro da portare sull’isola deserta.
Il Signore degli Anelli.

L’ultima volta che ho pianto.
L’altro ieri.

La mia occupazione preferita.
Disegnare.

Il paese dove vorrei vivere.
Nuova Zelanda.

Il colore che preferisco.
Rosso.

Il fiore che amo.
Tutti quelli colorati.

Non sopporto… 
Le persone con la doppia faccia.

La qualità che preferisco in un uomo.
Generosità, dolcezza.

E in una donna.
Sincerità. 

Dico bugie solo…
Se devo proteggere chi amo.

La mia paura maggiore.
La delusione da parte di chi stimo.

Il giocattolo che ho amato di più.
La Barbie.

L’oggetto a cui sono più legata.
Il mio cuscino di piume.

Mi sono sentita orgogliosa di me stessa. 
Ogni qualvolta termino un lavoro, l’ho fatto bene e la persona a cui è destinato è contenta.

Il mio motto.
Amati e illumina.

Il mio primo ricordo…
Il mio cagnolino Trillo, che scondinzolava nel mio giardino.

Il mio più grande rimpianto.
Non avere detto certe parole a certe persone. Ma la vita va avanti.

Dove mi vedo tra dieci anni. 
A capo della mia azienda, che ora è una start up nel mondo tessile.

Per un giorno vorrei essere.
Milionaria.

Nel mio frigorifero non manca mai…
La salsa di soia.

Se fossi un animale sarei…
Una giraffa.

In famiglia mi chiamano…
Il grillo.

L’ultima volta che ho pregato.
Oggi a pranzo.

Tenacia e solidarietà

Nella vita fa il tributarista libero professionista e nel tempo libero si dedica al volontariato per l’associazione Volontarius ONLUS nella quale ricopre la carica di vicepresidente e coordinatore del progetto “aiuti senza spreco” (cacciatori di briciole, briciole market e farmacia solidale). è anche membro del tavolo di coordinamento provinciale per la lotta allo spreco e nel direttivo del centro aiuti per l’Africa.

La cosa che più mi piace di me stesso.
La tenacia.

La volta in cui sono stato più felice.
Cerco di essere felice ogni giorno (bisogna essere felici tutti i giorni) e lo si può essere sentendosi utili. Vivere per gli altri non è soltanto la legge del dovere, è anche la legge della felicità (Auguste Comte).

La persona che invidio di più.
Quella che riesce a mantenere la calma anche davanti alle più grandi provocazioni.

La persona che ammiro di più.
In realtà sono due: i miei genitori.

Un libro da portare sull’isola deserta.
Il piccolo principe.

L’ultima volta che ho perso la calma…
…mi avevano mancato di rispetto.

La mia occupazione preferita.
Organizzate il salvataggio del cibo che andrebbe buttato e distribuirlo a chi ne ha bisogno.

Il paese dove vorrei vivere.
Un’isola deserta con temperature estive tutto l’anno.

Il mio musicista preferito.
U2.

Il mio pittore preferito
Vincent van Gogh.

Non sopporto…
Le ingiustizie.

La qualità che preferisco in un uomo.
La solidarietà.

La qualità che preferisco in una donna.
L’empatia.

Dico bugie solo…
In presenza del mio avvocato.

La mia paura maggiore.
Che i volontari si facciano male.

L’oggetto a cui sono più legato.
Un anello ricordo, regalato da mia nonna.

Mi sono sentito orgoglioso di me stesso quando…
…mi sono reso conto che ero riuscito a creare insieme a chi ha creduto in me un gruppo di amici che condividevano lo stesso obiettivo e la speranza in un mondo migliore.

Il mio motto.
Il regalo più grande che tu possa fare a qualcuno è il tuo tempo, perché quando regali a qualcuno il tuo tempo, regali un pezzo della tua vita che non tornerà mai più indietro.

Dove mi vedo tra 10 anni.
A fare quello che sto facendo ora.

Nel mio frigorifero non manca mai…
La verdura.

Sempre in piscina

Francesca Cretella è nata Bolzano il 25 settembre 1971 e si è diplomata al liceo scientifico “Torricelli”.
Da 30 anni è istruttrice di nuoto, aquafitness e assistente bagnanti, nonché istruttrice in palestra. Da 6 anni si occupa anche di tonificazione. Lavora per la Uisp, unione italiana sport per tutti, sia in piscina che in palestra.

La cosa che mi piace di più di me stessa.
I capelli ricci.

Il mio principale difetto.
La poca fiducia in me stessa.

La volta in cui sono stata più felice.
Quando è nata la mia prima nipote.

La volta in cui sono stata più infelice.
Quando sono morti i miei genitori.

Da bambina sognavo di diventare…
Una contadina.

L’errore che non rifarei.
Frequentare il Liceo Scientifico.

Un libro da portare sull’isola deserta.
Il Piccolo Principe.

L’ultima volta che ho pianto.
L’altro giorno ho sentito un amico che non sentivo più da due anni.

La mia occupazione preferita.
Nuotare.

Il paese dove vorrei vivere.
Nessuno, sto bene qui.

Il fiore che amo.
Il girasole.

Il mio piatto preferito.
Pizza e patatine fritte.

Il mio musicista preferito.
Ligabue.

Del mio aspetto non mi piace…
Il naso.

Non sopporto…
L’arroganza e la falsità.

La qualità che preferisco in un uomo.
La sincerità.

La qualità che preferisco in una donna.
La forza.

Dico bugie solo…
… se è necessario.

La mia paura maggiore.
Di non “sopravvivere” a questo periodo Covid.

Il giocattolo che ho amato di più.
Le macchinine.

Mi sono sentita orgogliosa di me stessa quando…
Lo sono ogni volta che vedo nuotare qualcuno a cui ho insegnato.

Il mio motto.
Barcollo, ma non mollo.

Dove mi vedo tra dieci anni.
Sempre in piscina.

Nel mio frigorifero non manca mai…

La birra.

Se fossi un animale sarei…
Un delfino.

L’ultima volta che ho pregato…
Stanotte, per cercare di riaddormentarmi.

Amo tutti i miei fiori e il mare

Nel 2003, Stephan Kircher ha ricevuto il testimone dal padre Josef, diventando il titolare della floricoltura che si trova a Bolzano in via Maso della Pieve, a pochi metri dal cimitero. La floricoltura Kircher si avvia a festeggiare ques’anno i suoi 42 anni di attività ed è in continua crescita, potendo disporre di ben 3.500m² di superficie. 

La cosa che mi piace di più di me stesso.
La mia affidabilità.

Il mio principale difetto.
Mettere sempre in dubbio quello che faccio.

La volta che sono stato più felice.
Quando è nato mio figlio.

La volta che sono stato più infelice.
Quando è morto mio padre.

Da bambino sognavo di diventare… 
Floricoltore.

La persona che ammiro di più.
Mia moglie.

Il capriccio che non mi sono mai tolto.
Fare un’immersione alle Maldive.

L’ultima volta che ho pianto.
Quando sono stato deluso da una persona amata.

La mia occupazione preferita.
Nuotare in mare.

Il paese dove vorrei vivere.
In Italia al mare, in Sardegna.

Il colore che preferisco.
Il verde.

Il mio piatto preferito.
I canederli.

Il mio musicista preferito.
Freddy Mercury.

Del mio aspetto non mi piacciono…
I miei nei.

Non sopporto…
La burocrazia (inutile).

Dico bugie solo…
Se devo.

La mia paura maggiore.
Fallire nella vita.

Il giocattolo che ho amato di più.
Le statuette di indiani e cowboy.

La disgrazia più grande.
Perdere una persona amata.

L’oggetto a cui sono più legato.
Il mio cellulare.

Mi sono sentito orgoglioso di me stesso quando…
… ho costruito qualcosa di mio.

Il mio motto.
Mai arrendersi.

Il mio più grande rimorso.
Non aver dedicato più tempo a me e alla mia famiglia.

Il mio più grande rimpianto.
Non aver lavorato qualche anno in giro per il mondo.

Dove mi vedo tra dieci anni.
Al lavoro.

Nel mio frigorifero non manca mai…
L’acqua fresca.

Se fossi un animale sarei…
Un delfino.

In famiglia mi chiamano…
Papà, Stephan.

L’ultima volta che ho pregato…
Ieri.

Tutto è possibile!

Nato a Bolzano nel 1981, dal 2008 è giornalista professionista. Per sei anni ha condotto Fussball Arena, trasmissione televisiva di calcio regionale che va in onda su RAI Südtirol. Nel 2017 ha iniziato a lavorare full time per l’agenzia stampa hkMedia da lui fondata nel 2007, che si occupa della comunicazione per diversi eventi e alcune società nel campo dello sport in Alto Adige.

La cosa che più mi piace di me stesso.
La mia determinazione.


Il mio principale difetto.
Spesso sono troppo impulsivo.


La volta in cui sono stato più felice.
Il giorno in cui sono nati i miei due figli, Sebastian e Ferdinand.


La volta in cui sono stato più infelice.
L’infelicità fa parte della nostra vita. Secondo me è fondamentale non farsi prendere troppo da questo sentimento negativo e guardare sempre avanti…


Da bambino sognavo di diventare…
Una guardia forestale o un veterinario.


L’errore che non rifarei.
Gli errori sono esperienza nella vita, fanno solo crescere.


La persona che ammiro di più.
Tutte le persone che si prendono cura dei malati e dei deboli.


Un libro da portare sull’isola deserta.
Siddharta di Hermann Hesse.


Il capriccio che non mi sono mai tolto.
Viaggiare per un lungo periodo nel mondo.


L’ultima volta che ho perso la calma.
Durante il primo lockdown, quando venivano cancellati eventi sportivi e svanirono le speranze per una ripresa. Oggi, un anno dopo, il mio lavoro lo sento un privilegio in tempi Covid. Questo anche grazie ai protocolli di sicurezza e ai test che vengono fatti prima e durante gli eventi.


La mia occupazione preferita.
Una sciata, un’uscita con l’e-bike o una corsa nelle montagne di casa.


I miei musicisti preferiti.
Blur, The Hives e The Kaiser Chiefs.


Del mio aspetto non mi piace…
I miei fianchi.


La qualità che preferisco in un uomo.
L’umorismo.


E in una donna.
L’eleganza.


Il giocattolo che ho amato di più.
Andavo pazzo per il LEGO. Un amore che ho passato ai miei figli…


Il mio motto.
Everything is possible: tutto è possibile!


Il mio primo ricordo.
Il giorno del mio 4°compleanno, seduto sulle ginocchia di mio nonno Oskar.


Il mio più grande rimorso.
Non essere andato a vivere o a studiare all’estero quando ero più giovane.


Nel mio frigorifero non mancano mai…
Un pezzo di speck, yogurt e una bottiglia di Franciacorta Ca’ del Bosco.

Matite e tenacia

Nato e cresciuto in una splendida famiglia nel varesotto e molto portato per il disegno, Alberto Ciro Taddei ha frequentato il Liceo Artistico e poi una scuola di grafica pubblicitaria. Dal 1999 abita in Alto Adige con la sua famiglia. Da allora, la sua passione è anche il suo lavoro. Nel suo atelier a Bolzano disegna e insegna il disegno a matita, sia a mano libera che in stile iperrealistico, occupandosi anche di materiale artistico e cornici.

La cosa che mi piace di più di me stesso.
Il coraggio e la tenacia.

I miei principali difetti.
La paura e il dubbio.

La volta in cui sono stato più felice.
Ogni  giorno cerco di avere delle piccole felicità.

Da bambino sognavo di diventare…
Una persona da ricordare.

L’errore che non rifarei.
Non fidarmi di me stesso.

La persona che invidio di più.
Chi ha scoperto subito il suo ruolo nella vita.

La persona che ammiro di più…
L’ostinato, il coraggioso, l’eroe.

Un libro da portare sull’isola deserta. 
La Bibbia.

L’ultima volta che ho perso la calma.
Sicuramente ieri con un mio famigliare.

L’ultima volta che ho pianto. 
Nell’ottobre 2020, quando è morta mia mamma.

Il paese dove vorrei vivere.
Vivrei volentieri negli Stati uniti ma sicuramente seguirò i miei figli e la mia famiglia indipendentemente dal paese che sceglieranno.

Il colore che preferisco.
Il verde.

Il mio piatto preferito.
Le polpette al ragù.

Il mio pittore preferito.
Dipende dal periodo… in questo momento Basquiat.

Del mio aspetto non mi piacciono…
Gli occhi.

Non sopporto…
La falsità, le bugie, l’ingiustizia, l’avarizia, l’ignoranza.

Dico bugie solo…
Non dico più bugie.

Le mie maggiori paure.
Il dolore, la morte e il dubbio.

Il giocattolo che ho amato di più…
Il Lego.

Mi sento orgoglioso di me stesso quando…
Ogni volta che mi rendo conto di quello che sono e di cosa ho fatto e raggiunto.

Il mio motto.
Vivi il tuo sogno nonostante tutto.

Il mio primo ricordo…
Da bambino passeggio in giardino con mia mamma di notte, per calmare le mie voci interiori.

Il mio più grande rimpianto.
Non aver imparato tutte le lingue possibili.

Per un giorno vorrei essere…
Il Presidente della Repubblica.

Nel mio frigo non manca mai…
La marmellata di fragole.

La vera disgrazia? Non avere obiettivi

Francesca Bassani ha trascorso gli anni dopo la laurea in medicina e chirurgia presso l’Università degli studi di Bologna all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma per specializzarsi in chirurgia pediatrica. Da pochi anni è tornata nella sua città per prendersi cura dei bambini del reparto di Pediatria dell’Ospedale di Bolzano. Francesca ha 40 anni, è sposata e ha tre splendidi figli.

La cosa che mi piace più di me stessa.
La coerenza.


Il mio principale difetto.
Sono poco diplomatica.


La volta che sono stata più felice.
Il giorno in cui ho incontrato mio marito.


La volta che sono stata più infelice.
Il giorno in cui è morto un amico.


Da bambina sognavo di diventare.
Veterinario.


La disgrazia più grande.
Non avere obiettivi.


L’errore che non rifarei più.
Rifarei tutto, errori compresi. Solo sbagliando si impara.


Il capriccio che non mi sono mai tolta.
Comprare un camper e girare l’Italia con i miei figli.


Un libro da portare su un’isola deserta.
Cent’anni di solitudine (Gabriel Garcìa Màrquez).


L’ultima volta che ho pianto.
Mi sono commossa recentemente vedendo le immagini del trasporto dei vaccini anticovid che varcava il confine del Brennero.


Non sopporto.
Le ingiustizie.


La sofferenza dei miei figli.
Mi sono sentita più orgogliosa di me stessa quando.


Mi sono laureata in medicina.
Il mio primo ricordo.


La “casa dei giochi”, l’appartamento in cui ho vissuto da 1 a 4 anni.
Il Paese dove vorrei vivere.


Il Brasile.
La qualità che preferisco in un uomo.


Il coraggio.
La qualità che preferisco in una donna.
La simpatia.


Il fiore che amo…
iris.


Se fossi un animale sarei…
una giraffa.


Nel mio frigo non manca mai…
latte e Nutella.


Dove mi vedo tra 10 anni.
Al lavoro, come sempre.

Autore: EL

Le forbici, la bici e molto altro

Patrick Pellegrin è nato a Bolzano nel 1976 e ha incominciato a imparare il suo mestiere a 14 anni. Provenendo da una famiglia di parrucchieri questa arte lo ha sempre affascinato. Si ritiene un ragazzo fortunato. Vive in mezzo alla natura e ha una figlia meravigliosa. Il suo grande hobby è la bicicletta.

Quello che mi piace di me.
La generosità.


Il mio principale difetto.
La generosità.


La volta in cui sono stato più felice.
Quando è nata mia figlia. Tanto attesa. Splendida creatura.


La volta in cui sono stato più infelice.
Quando è morto mio padre. Durante il primo lockdown. Non poterlo salutare è stato terribile, un dolore indescrivibile.


La persona che ammiro di più
La mia compagna.


Un libro da portare sull’isola deserta.
“The Expanse”, best seller di fantascienza.


Il capriccio che non mi sono mai tolto.
Prendermi un anno sabbatico.


L’ultima volta che ho perso la calma.
Al secondo lockdown quando hanno chiuso noi parrucchieri, solo in Alto Adige. Senza giustificarne il motivo. Visto che a livello nazionale erano aperti anche nelle zone rosse.


Il fiore che amo.
La rosa. Bellissima e con le spine.


Il mio piatto preferito.
Una buona polenta di Storo cotta per più ore. E un rombo con carciofi al forno.


Il mio musicista preferito.
Sting, un genio indiscusso.


La mia paura maggiore.
Ammalarmi.


L’oggetto a cui sono più legato.
Le mie forbici, fatte a mano in Giappone.


Mi sono sentito orgoglioso di me stesso quando…
Quando ho rilevato il mio negozio. Ero giovanissimo e mi sono buttato nel mondo dell’imprenditoria.


Il mio primo ricordo.
In negozio da mio padre guardandolo lavorare. Le sue mani sembravano muoversi da sole, in autonomia. Una manualità straordinaria.


Dove mi vedo tra dieci anni.
In salone, a creare pettinature stupende.


Per un giorno vorrei essere…
Invisibile.


Nel mio frigorifero non manca mai…
Un’ottima bottiglia di spumante.


Se fossi un animale sarei…
Una fenice.

Autore: Eleonora Gelmo