Bokashi è un termine giapponese che significa “tutto dentro”. Il metodo fu sviluppato nei primi anni 70 da Teruo Higa, professore dell’Università di Ryukyus (Okinawa); esso consiste nell’inserire scarti alimentari – con l’aggiunta di un accelerante – in un contenitore ermetico. Assistiamo quindi a una fermentazione anaerobica dei residui, senza l’aiuto di ossigeno, che in brevissimo tempo ci offrirà un fertilizzante liquido molto concentrato, ammesso in agricoltura biologica. La sostanza accelerante utilizzata è il germe o la crusca di cereali, combinata con melassa organica e batteri della fotosintesi, dell’acido lattico e dei lieviti, nota col nome di microrganismi effettivi (EM). Questa miscela funge da nutrimento per i microrganismi, che sono tra l’altro molti di quelli che si trovano naturalmente nel suolo, e velocizza, all’interno del nostro contenitore, il processo di decomposizione. Il secchio per bokashi si compone nella parte superiore di un coperchio a chiusura ermetica, mentre nella parte inferiore presenta un setaccio e un rubinetto (On-OFF) per il drenaggio del bokashi liquido e di un misurino dove raccoglierlo. Il bidoncino si può collocare all’ombra sul terrazzo, ma anche in casa: state tranquilli, niente insetti indesiderati, niente olezzi maleodoranti! Bisogna avere però l’accortezza di sminuzzare bene gli scarti domestici, di compattarli con lo spianatore in dotazione e cospargere uniformemente 20ml di microrganismi ogni 4-5cm di materiale riposto nel cestello. Ci vogliono circa 2 settimane per la prima raccolta. Una volta pieno e terminata la percolazione il secchio andrà ben lavato per ricominciare il processo, mentre i residui dovranno essere smaltiti come umido: chi invece dispone di un giardino, di un terreno o di un orto può conferirli nella classica compostiera per ricavare dell’ottimo compost o lombricompost. Il kit bokashi da 16L si trova sui soliti siti di vendita on-line, nei garden specializzati, ma può essere realizzato da sé con un po’ di ingegno. Anche gli EM si possono autoprodurre, ma consiglio di approfondire l’argomento attraverso letture e manuali ad hoc. Il bokashi liquido puro è adatto alla manutenzione degli scarichi puliti e all’igienizzazione dei pozzi neri; diluito in acqua è un potente fertilizzante per tutte le piante. Rapporti: 1dl in 10L di acqua per innaffiare ogni dieci giorni, 1dl in 20L per annaffiature più frequenti, senza esagerare. Gli EM hanno, inoltre, la facoltà di decomporre anche i residui di alcuni pesticidi e altri elementi nocivi in sostanze biocompatibili.
Gli ultimi dieci anni sono stati un vero boom planetario per il bokashi, divenuto oggetto di speculazioni commerciali, tese alla vendita di specifiche compostiere e attivatori. Il Naturalismo, d’altro canto, non è di certo stato fermo a guardare. Anime nobili hanno stravolto, apportato nuove tecniche o semplicemente delle varianti al minuzioso lavoro del prof. Higa e del suo bokashi, come ad esempio Emile Jacquet e Jairo Restrepo River.
Autore: Donatello Vallotta