Ricorrono, il 24 aprile, i cent’anni dall’uccisione di Franz Innerhofer, il maestro di Marlengo che partecipava alle manifestazioni della Fiera di Bolzano. Erano tempi turbolenti. Gli squadristi fascisti ammazzavano ogni giorno qualcuno in diverse località italiane. Uno scontro tra ideologie, prima ancora che tra nazionalità.
La sintesi più efficace di quanto accadde in quei giorni d’aprile 1921 è quella riportata dalla targa fatta apporre dal Comune in centro città. Dice così: “Franz Innerhofer è la prima vittima del fascismo in Provincia di Bolzano. Il trentaseienne maestro elementare nonché dirigente della banda musicale di Marlengo fu ucciso a colpi di pistola da uno squadrista fascista il 24 aprile 1921, la cosiddetta ‘Domenica di sangue’, quando la tradizionale sfilata della Fiera di Bolzano fu violentemente attaccata e mentre Innerhofer aveva cercato di proteggere uno scolaro nel portone del palazzo Stillendorf”.
E continua: “Il 26 aprile 1921 un imponente corteo funebre che riunì tutti i partiti democratici sudtirolesi e cittadini di tutte le lingue, passò per questa piazza. Nel 2011, novantesimo anniversario, la piazzetta è stata dedicata a Franz Innerhofer”.
È bello che si ponga l’accento sul fatto che i fatti di Bolzano ebbero già allora, e già in occasione del funerale, l’unanime condanna delle forze democratiche in ogni campo linguistico. Sindacati e socialisti insorsero: “Non subiremo provocazioni”. Il giornale La Libertà scrisse: “Tutti gli Italiani seri residenti a Bolzano deplorano profondamente i gravi fatti di sangue successi domenica in questa città ed esprimono alle famiglie colpite le loro più vive condoglianze”.
La “Domenica di sangue” era stata preceduta da una guerra cruenta voluta dai nazionalisti. Ad essa seguirono gli anni delle dittature, degli stermini, un’altra paurosa guerra e tutto ciò da cui siamo chiamati ogni giorno a liberarci.
A ricordo di Franz Innerhofer questa domenica – Festa della Liberazione – sarà piantato un albero sulla Collina dei Saggi presso il parco Firmian a Bolzano.
Autore: Paolo Bill Valente