La Dichiarazione del Millennio, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni unite nel settembre del 2000, indica la “solidarietà” come il principio a cui ispirarsi per gestire le sfide globali. Lo stesso organismo ha istituito la Giornata internazionale della Solidarietà umana, che ricorre ogni anno il 20 dicembre.
“Le sfide globali dovranno essere gestite in un modo che se ne distribuiscano equamente i costi e i pesi, in conformità con i principi fondamentali dell’equità e della giustizia sociale. Quelli che soffrono o che traggono minori benefici meritano di essere aiutati da quelli che hanno ottenuto i maggiori vantaggi”.
La solidarietà (internazionale) è dunque uno dei principi che interviene a correggere le disuguaglianze. Ma essa non è solo l’atto del forte che aiuta il debole guardandolo dall’alto in basso. È invece condivisione, nella consapevolezza che tutti gli esseri umani hanno gli stessi diritti. Questa condivisione deriva a sua volta dal principio di corresponsabilità (“responsabilità condivisa”).
Dice ancora la Dichiarazione: “La responsabilità per la gestione dell’economia e dello sviluppo sociale mondiale, come pure delle minacce alla pace e alla sicurezza internazionali, deve essere condivisa fra le nazioni del pianeta che dovrebbero esercitarla in maniera multilaterale”.
Nell’istituire, nel dicembre 2005, la Giornata della Solidarietà umana, l’Assemblea Generale sottolineava che “la solidarietà è uno dei valori fondamentali e universali su cui devono fondarsi le relazioni tra i popoli nel ventunesimo secolo”. A quasi dieci mesi dallo scoppio della guerra in Ucraina non si può non riflettere su queste parole.
Le guerre scoppiano proprio in situazioni in cui la solidarietà internazionale è assente. Per prevenirle e per farle cessare è necessario lavorare a relazioni internazionali fondate sull’idea di un destino comune a tutta l’umanità, di un bene comune che sia obiettivo di tutti e che non può prescindere, in primo luogo, dalla giustizia. Non c’è pace senza giustizia. Non c’è pace senza solidarietà (umana/internazionale).
Autore: Paolo Bill Valente