“Tu conti” è il nome assegnato alla fase forse un po’ sperimentale del “censimento per il calcolo della composizione percentuale dei tre gruppi linguistici” attualmente in corso in provincia di Bolzano. Ma gli altoatesini hanno davvero compreso di che si tratta? Finora la risposta della cittadinanza sembra assai debole.
Il direttore dell’Istituto provinciale di statistica (ASTAT) parla di “risultato intermedio soddisfacente” anche se “c’è ancora margine di miglioramento”. Per “migliorare” c’è tempo fino al 29 febbraio (per fortuna l’anno è bisestile). Dal 4 dicembre alla settimana scorsa aveva partecipato alla rilevazione online solo il 18,3 per cento dei residenti con punte del 43,3 per cento a Tires e del 9,1 a Fortezza.
Non si tratta di pura curiosità statistica. In ballo c’è la distribuzione dei posti nel pubblico impiego, la ripartizione dei fondi provinciali, la rappresentanza dei gruppi in alcuni organi collegiali provinciali. L’assegnazione di posti, fondi e poltrone avviene in base alla consistenza dei cosiddetti gruppi linguistici che dunque deve essere calcolata (e non solo sondata o stimata). Per qualcuno, dunque, l’appello a contare (“tu conti”) ovvero a contarsi, potrebbe suonare come una “chiamata alle armi”.
I nostri politici, ma soprattutto gli storici, sanno bene che le “conte linguistiche” sono cose da maneggiare con estrema prudenza. È così da almeno un secolo e mezzo. Mentre la madrelingua delle persone è un fatto oggettivo (per quanto ci siano molte persone cresciute in ambiente multilingue), l’appartenenza a un “gruppo linguistico” è un costrutto politico-ideologico. Un conto è parlare, altro è “appartenere”. Un conto è parlare francese, altro è “essere” francese, ad esempio. Le lingue aprono, le appartenenze escludono.
Nelle FAQ disponibili sul sito dedicato al censimento non si spiega come alla fine saranno calcolate le percentuali, dal momento che non tutti risponderanno al conteggio on line. Si specifica tuttavia che la dichiarazione è obbligatoria e che chi non l’avrà effettuata online, “avrà la possibilità di partecipare al censimento dei gruppi linguistici compilando la dichiarazione in forma cartacea a partire da aprile 2024”.
A quel punto il “tu conti” sarà forse riferito solo ai rilevatori che andranno di casa in casa. Una cosa è contare, altra è essere contati.
Autore: Paolo Bill Valente