Più attenti agli abusi su chi non si può difendere

Il Consiglio provinciale ha approvato una mozione che impegna la Provincia nel “superare il tabù degli abusi sessuali a livello sociale e adottare delle misure per affrontare il problema degli abusi sessuali su minori e adulti vulnerabili commessi all’interno di istituzioni religiose e pubbliche in Alto Adige”.

Proposta a gennaio dal Team K, la mozione ha raccolto via via diverse adesioni e, con alcuni emendamenti, è stata infine approvata la settimana scorso in modo pressoché unanime. Del resto chi potrebbe dirsi contrario a che sia fatto tutto il possibile per prevenire gli abusi sulle persone vulnerabili? Anche per questo avevano fatto discutere, nei mesi scorsi, i tentennamenti nell’avviare uno studio sui casi di molestie all’interno della diocesi altoatesina.
Il tema è anche facilmente strumentalizzabile (ciò non toglie il dovere di affrontarlo in modo adeguato). Una certa confusione nella comunicazione non aiuta. Ad esempio l’accostamento tra “istituzioni religiose e pubbliche” ha poco senso e così anche il circoscrivere il problema a questi soli ambiti. Per questo il documento allarga l’orizzonte ai “contesti familiari e di altro tipo”.
Gli abusi avvengono purtroppo ovunque e in particolare in quei luoghi dove le persone vulnerabili cercano un ambiente accogliente, perché è proprio lì che esse vogliono trovare protezione e si fidano.
La mozione ora impegna la Giunta provinciale a istituire “un referente stabile che si occupi dei casi di violenza sessuale su minori e persone vulnerabili e al quale si possano rivolgere le vittime”, a “commissionare degli studi”, a “istituire una commissione indipendente che … formuli raccomandazioni operative e misure concrete al fine di fare chiarezza sui casi di violenza sessuale e abusi sessuali su minori e persone vulnerabili avvenuti all’interno di istituzioni ecclesiastiche e di strutture pubbliche nonché in contesti familiari e di altro tipo in Alto Adige”, a elaborare pacchetti di misure e a promuovere iniziative di sensibilizzazione.
In verità – al di là della persistenza di un atteggiamento omertoso rispetto agli abusi di potere in genere – non si può dire che finora non si sia fatto nulla, soprattutto in campo ecclesiale. Ma questo è un passo ulteriore e necessario verso un’autentica presa di coscienza.

Autore: Paolo Bill Valente

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